giovedì 28 aprile 2016

La nuova sposa

Una mia cara amica della penisola araba, sposata e con tre bambini, tempo fa si ammalò e constatato il fatto che non avrebbe potuto avere altri figli, disse al marito che sarebbe stato meglio per lui se avesse preso una seconda moglie. Lui rifiutò e per grazia di Dio adottarono una bimba la cui madre era morta di preeclampsia nell’ospedale militare che dirigono in qualità di ufficiali medici. Parlo quindi di una donna che ha studiato ed ha anche girato il mondo assieme alla famiglia per vacanze e corsi di aggiornamento. Una donna di notevole intelligenza e cultura ma anche di grande sentimento religioso alla quale sono grata per avermi insegnato molto dell’Islam che pratico in maniera purtroppo imperfetta, senza mai volermi imporre la sua interpretazione (lei segue la corrente abadhi, io sono sunnita).

Ordinanza Koraichi da affaritaliani.it

La tanto vituperata poligamia, e anche molto abusata purtroppo dai musulmani, non è altro che un gesto di amore fatto in nome di Dio. Non c’è bisogno di andare nel califfato per dare conforto ad una vedova e a degli orfani. Anche se è difficile, perché i Paesi arabi ormai concedono difficilmente visti di ingresso permanente agli stranieri, basterebbe migrare nel Golfo o nei Paesi del Maghreb per essere liberi di vivere una vita pienamente islamica. E’ su questo che Daesh fa leva.
La Brignoli addirittura chiede alla madre di convertirsi se solo vuole continuare a rimanere in contatto con lei perché lo ritiene un dettame islamico. In realtà chi le ha fatto il lavaggio del cervello e la istiga, è semplicemente interessato a che non si scopra la rete a cui appartengono lei e il marito. Sapendo che un musulmano non può tradire il proprio fratello quando è nel giusto, le ha evidentemente rifilato questa storia secondo la quale i musulmani possono interagire solo con altri musulmani.
Il solito uso ed abuso del kafir.
Mi pare che sia la prima volta che un’ordinanza relativa ad una vicenda del genere sia stata resa pubblica attraverso internet. E fa un certo effetto. Ottanta paginette sembrano molto più pesanti rispetto alle mille e più che di solito compongono le ordinanze di operazioni contro mafia e camorra.
Quello che colpisce è il clima da ghetto o setta nel quale un musulmano, in Paesi come l'Italia, inevitabilmente prima o poi rimane avvolto. E internet o whattsap costituiscono una cornice perfetta. In un Paese in cui non si riesce ad avere voce e a spiegare concetti difficili ma anche logici come quello della poligamia o della stretta di mano tra uomo e donna, l’unica alternativa è il rinchiudersi in se stessi o nella propria mini-comunità. E questa è un’altra criticità sulla quale Daesh può fare leva.


A proposito di camorra e dei legami con imprenditoria e politica, una bella intervista  a Giuseppe Linares.

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