domenica 13 marzo 2016

La penna della paura

Ormai Marco Ludovico è talmente viminalizzato che firma le copie del libro al posto del ministro.

Angelino quando non è in tour per teatri va in tivvù e fa la scena della penna che ha usato per le espulsioni. A Virus lo ha fatto per la seconda volta. Qualcuno gli spieghi che quando la febbre non si cura ma la si manda in giro, torna più forte di prima.

Pure lui come il suo conterraneo l'abbatino del delirio, continua a dare lezioncine ai musulmani affinchè prendano le distanze.

Ora io non  so che relazione ci sia tra sicilianità e mafia.
Si prendono le distanze da qualcosa quando essa ci è vicina. Posso assicurare che tra Islam e terrorismo c'è una grande distanza.
Poi per educazione, impartitami dalla mia famiglia, da suore e preti e anche imam, io non direi mai a un amico siciliano di prendere le distanze dalla mafia. So quanto la questione li angosci, così evito il discorso se posso.
Quando venne fuori la vicenda del bacio del ministro dopo un comizio, nemmeno mi sfiorò l'idea che potesse essere accusato di qualcosa. Se uno ci mette la faccia vuol dire che ha la coscienza a posto e se la magistratura non ha mosso obiezioni allora non c'è nulla da discutere.
E io comunque preferisco vivere con la paura. Non si vive bene ma si è pronti a tutto.


Foto UniPadova Facebook

Nessun commento:

Posta un commento