venerdì 19 febbraio 2016

Vogliamo

Vogliamo parlare con i giovani usando il loro stesso linguaggio perché possano meglio comprendere i rischi di un cattivo uso della Rete. Solo una buona informazione può aiutare a tutelare i minori, e non solo, dalle minacce in cui possono incorrere, che si parli di possibili truffe, furti di identità, virus e soprattutto di prepotenze subite attraverso il web. Roberto Di Legami

Parlare lo stesso linguaggio di una persona è come parlare una lingua straniera. Non basta conoscere la grammatica e i costrutti o anche le espressioni. L'errore che l'italiano medio spesso compie è quello di pensare in italiano e poi tradurre in inglese che è la lingua di cui si ha più bisogno. Risultato spesso comico perchè il discorso è infarcito di toni accademici senza senso. Bisogna pensare direttamente in inglese. E per farlo bisogna conoscere il loro modo di essere e di vivere.
Sarebbe già tanto nella vita se le persone sapessero ascoltare o meglio lo volessero.

Vedo dalle chiavi di accesso al blog che sempre più spesso si arriva da queste parti mentre si è alla ricerca di un modo per far si che le parole non ci danneggino. Inizialmente pensavo si trattasse di ricerche mirate a qualche rebus o ritornello. Capita con l'indicizzazione di Google mentre si è intenti in giochi di parole. Però il trend ultimamente è su alcuni post che scrissi in tema di bullismo.
Si va su internet anche alla ricerca di soluzioni per i problemi seri della vita reale.
Cercare di scansare il male che le persone ci arrecano è uno di quelli.
E' difficile sottrarsi all'effetto delle parole specie su internet che le amplifica.
Si chiama ipersensibilità.
E' un qualcosa con cui si nasce e di cui difficilmente ci si libera. L'unica soluzione al problema è sfruttare la vulnerabilità a proprio favore. Farne un punto di forza.
L'ipersensibilità va usata per comprendere meglio le cose e le persone. E soprattutto per imparare a valutare quando vale la pena o meno di prendersela. E' il primo passo per costruirsi una corazza utile a sopravvivere al male che la vita porta.
Io spiegherei quello ai ragazzi dopo averli ascoltati.

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