sabato 9 gennaio 2016

Il piano simbolico dei nostri liberi costumi privi di atteggiamenti muscolari

L’Italia, peraltro, non sta mostrando atteggiamenti muscolari contro i flussi ingenti di profughi nè intende sospendere Schengen a differenza di numerosi altri stati. Ma nell’attuale contesto internazionale - come i gravi fatti di Colonia - l’aggiunta dell’abolizione del reato di clandestinità è stata considerata nell’Esecutivo un passo troppo azzardato e rischioso ,sul piano simbolico e non solo. Marco Ludovico ilsole24ore
Violenza, sopraffazione, razzia radicati in una cultura che disprezza le donne e le leggi della terra che li ospita: è questo il bullismo in salsa araba, il branco in versione tribale. Dovremo rinunciare ai nostri liberi costumi sessuali perché una minoranza straniera non solo si fa e si ubriaca come tanti giovani occidentali, ma, perdendo il controllo, si eccita e approfitta di una festa per offendere, molestare, stuprare le nostre donne? Claudio Martelli Quotidiano nazionale

Da ragazzina mi piaceva molto l'onorevole Martelli. Uomo affascinante oltre che intelligente.
Era sempre nel mirino della stampa rosa per la sua vita affettiva molto attiva.
Ciò che mi affascinava di lui era questa sua mania di sposarsi e fare figli. Sempre donne ricche e nobili però il fatto stesso che le impalmasse e mettesse su famiglia ogni volta, ai miei occhi era segno di impegno e serietà. Erano i tempi del delfinato.
Essendo stata educata anche tra suore e preti mi sfugge il senso del significato dei liberi costumi sessuali. Trovo comunque esagerato l'uso continuo del possessivo nostri.
I nostri marò, le nostre donne, i nostri costumi.
E' vero che siamo un popolo unito da bandiera e storia imponente però qui si cerca sempre di annullare le nostre individualità il che ci impedisce anche di beneficiare del contributo che possono dare i nuovi italiani. L'integrazione vera e propria sarebbe quella. Rispetto delle norme e della cultura ma anche apertura verso quanto di buono gli stranieri possono portare.

Da un estremo all'altro l'onorevole Martelli cerca di mascherare questa sua uscita xenofoba caratterizzando i fatti di Colonia come bullismo arabo. La violenza sessuale, tra l'altro anche pianificata ed organizzata, è un crimine. Come tale va trattato ma senza essere strumentalizzato.
Non si tratta di vicende riconducibili alle etnie o alla religione. Se si accolgono migliaia di persone facendole vivere come bestie alla fine queste si comporteranno da bestie. Bullismo è altro.
E' questione a metà tra la marachella e l'atto criminale ed è prerogativa giovanile. Possiamo far rientrare nella casistica del bullismo quanto accaduto a Modena qualche giorno fa. Alcuni giovani nordafricani hanno terrorizzato dei ragazzini italiani con una scacciacani intimandogli di dichiarare la propria religione. Venerate Dio o Allah avrebbero chiesto in pieno stile Shaker Waheb. Quello che al confine tra Siria e Iraq fermava i camionisti facendogli il quiz per capire se fossero sunniti veri e in caso contrario li impallinava.
Per questi ragazzini è scesa in campo ovviamente la lega che ha preannunciato una fiaccolata di protesta. Mica per chiedere maggiori mezzi e uomini per la polizia come si fa per il bullismo normale. Solo per protestare. A proposito di strumentalizzazioni.

C'è poco di muscolare da mettere in campo in questo frangente.
Bisognerebbe semplicemente richiamare gli alleati al proprio dovere nei confronti degli accordi sottoscritti. E si dovrebbe essere capaci di comunicare la realtà al Paese.
Ovvero che il reato di clandestinità è un intralcio inutile al lavoro di magistrati e forze dell'ordine e serve solo a prolungare la permanenza dei clandestini in Italia.
Non è questione simbolica ma di sostanza.
Però la reazione al solito è quella di un governo e di un presidente del consiglio sempre assenti dalle periferie e dalle realtà locali. Va da se che l'italiano medio tende a credere alla propaganda leghista.




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