sabato 14 novembre 2015

Un vestito su misura

Il passaporto siriano di cui stanno parlando i media ricorda molto quello trovato sulla scena dell'assedio di Dubrovka che venne sapientemente usato da Putin per reiterare i suoi attacchi all'Occidente. La strage di stanotte è sembrata una sintesi proprio tra Dubrovka e gli attacchi di Mumbai.
Parlano tutti di Daesh ma lo stile militare è di stampo tipicamente qaedista. Prima di puntare il dito contro i servizi francesi ricordiamo che Andrew Parker dell'MI5 lo scorso ottobre aveva parlato di sei attacchi sventati in Inghilterra e altri da venire. La Francia è nella medesima situazione. Vera o meno che fosse la storia dei foreign fighters di ritorno che si scambiano di nazione, di certo dovevano essere al corrente di come è evoluta la scena francese da Charlie Hebdo in poi. Non possono non conoscere le filiere che uniscono la Francia alle zone di guerra ed addestramento.
Poco credibile sembra la rivendicazione audio-testo giunta un'ora fa. Non contiene elementi di novità rispetto agli aggiornamenti che giungono da Parigi. E non sembra esserci al momento il classico video-testamento degli attentatori.
Qui in Italia si sta facendo la solita confusione nel lanciare allarmi spropositati costruiti sulla falsariga di quanto accaduto. Come detto in conferenza stampa dal ministro Alfano, di cui va apprezzato in questo momento delicato il coraggio nel ribadire che a noi musulmani è garantita la libertà di culto, ogni provincia sta mettendo a punto un piano di sicurezza adeguato alle proprie criticità.
Allo stesso modo l'Italia deve tenere presente quelli che sono gli interessi che la rendono vulnerabile ad attacchi di stampo ideologico-religioso e militare : la presenza sugli scenari di guerra, la gestione dei flussi migratori e delle minoranze sul territorio, gli interessi economici soprattutto in medio-oriente e la presenza del Vaticano.

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