domenica 4 ottobre 2015

I protettori di Zagani e il commissario che fece arrabbiare il ministro

"The airplane had taken off an airfield in Piemonte and flew to Puglia. Then it returned to Piemonte, flying only in the Italian territory. Two citizens were arrested, one Italian and one Albanian, both with former convictions. The airplane has not been through the Albanian territory. Albania and Italy have always cooperated and this has been confirmed with an operation against the drug traffic", Grillo declared. top channel 8 settembre 2015

La marijuana veniva rivenduta al dettaglio nelle aree di Torino, Vercelli e Biella. L'ultraleggero, durante il viaggio dall'Albania al Piemonte, faceva scalo tecnico a Lecce; proprio durante un volo di ritorno dal Lecce verso il campo volo di Gattinara il velivolo è stato intercettato da un elicottero del Reparto volo che lo ha bloccato e fatto atterrare.
polizia di stato 8 settembre 2015 modificato il 11 settembre 2015


Vorrei rassicurare il ministro Tahiri sul fatto che il nostro ministro dell'interno non potrebbe mai essere accusato di organizzare un traffico di droga. Non ne è capace.

Il ministro dell'interno albanese ha degli ottimi motivi per essere arrabbiato con il commissario Grillo attualmente impegnato nella missione interforze Pameca in Albania.
In un momento politico molto delicato per Tahiri è necessario per lui che l'opinione pubblica sappia senza ombra di dubbio se quei voli organizzati da una banda mista di italiani ed albanesi destinati a rifornire di droga alcune località italiane, siano partiti effettivamente dall'Albania come sostengono ancora oggi i comunicati della polizia di stato di Torino e come sosteneva il funzionario italiano in un primo momento, oppure se si siano mossi solo all'interno del territorio italiano secondo la versione fornita da Grillo in una fase successiva.
Il partito di Tahiri è già in subbuglio per le dimissioni di un deputato i cui trascorsi giudiziari sono stati resi noti da un giornale serbo. Arben Ndoka giunto profugo su una barca in Italia sarebbe stato condannato in absentia per il reato di induzione alla prostituzione commesso nel 2003.
Le rivelazioni inoltre dell'ex-capo dell'antidroga albanese Dritan Zagani vanno a colpire dritto al cuore del ministero perchè secondo costui all'origine delle proprie disgrazie ci sarebbe la scoperta da parte sua del coinvolgimento di alcuni parenti del ministro nell'organizzazione di traffici di droga anche verso l'Italia.
Quindi l'annuncio di una operazione di polizia di cui il ministero dell'interno albanese nulla sapeva viene percepito come un attacco personale orchestrato dall'opposizione.
Sono dinamiche queste alle quali nemmeno le forze di polizia straniere che operano nel Paese possono sottrarsi.

Zagani finì nei guai più di un anno fa per una serie di accuse che ne mettevano in luce il ruolo di doppiogiochista. Da un lato concludeva brillanti operazioni antidroga ed era un referente importante per gli inquirenti italiani. Dall'altro avrebbe organizzato egli stesso traffici di droga.
Decaduta la maggior parte delle accuse è rimasta in piedi quella di abuso di ufficio che vedrebbe il coinvolgimento di un ufficiale della guardia di finanza italiana di cui non è stato reso noto il nome che avrebbe pagato Zagani per ottenere una informazione importante per scardinare un traffico di stupefacenti tra Albania e Italia. Pratica questa proibita dalla normativa albanese.
Ci sarebbe prova del pagamento avvenuto attraverso un money transfer.
Ma Zagani che è riuscito abilmente a fuggire dagli arresti domiciliari concessigli, si è detto vittima di un complotto.
In realtà la misura cautelare assegnata è stata attuata in maniera molto blanda quindi non stupisce che sia riuscito a fuggire. Ci si chiede però chi lo abbia aiutato a raggiungere la Svizzera per fare richiesta di asilo con tanto di documenti falsi per se e per la famiglia che lo aspettava già in zona.
In una lunga intervista rilasciata ad un giornalista albanese Zagani si è proclamato innocente e ha puntato il dito contro il ministero che lo avrebbe incastrato proprio in virtù delle indagini all'epoca prontamente insabbiate e delle accuse contro i famigliari di Tahiri.
C'è da augurarsi che la buona cooperazione italo-albanese sottolineata dal commissario Grillo continui ad essere proficua nel tempo ma soprattutto che rimanga negli ambiti investigativo-giudiziari che la rendono legittima.



Rettifica

9 commenti:

  1. Sono un Finanziere. Ho lavorato parecchi mesi in Albania. Ho visto Zaganisequestrare molta droga al porto di Valona. E' in gamba ed è onesto, non l'ho mai visto vivere al di sopra delle sue possibilità. Se mi dovessi schierare saprei da che parte stare. Auguri Dritan

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    1. Grazie per la testimonianza.
      E' una faccenda molto complicata credo. E da quelle parti le questioni giudiziarie risentono del clima politico più che da noi. Vedremo come finisce :-)

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    2. Grazie per il rispetto colega...

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  2. Ho avuto il piacere di lavorare con Dritan, per diversi mesi, in Albania. Ho constatato in più occasioni ed in situazioni al limite la sua perseveranza nel tentativo di contrastare il traffico di stupefacenti. Oggi comprendo il perché preferisse pattugliare con noi militari italiani, di notte, le spiaggie desolate e non con altri... Spero abbia una vita serena.

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  3. Informazioni per il giornalista ,,,, non ho mai usato follso documenti ,,, e ho viaggiato per un libero cittadino alla destinazione dove ,,, ho voluto sfuggire al merito di potere mafioso che non sa come fare il lavoro correttamente ,,, anche se ero agli arresti domiciliari non ho avuto alcun vincolo nel sistema di viaggiare ,, e ho avuto il mio passaporto regolare (puo 'confermare che io sono qui, io sono presentato con il mio regolare e documentazione).
    E in termini di quello che hai detto che mi è stato pagato per le informazioni fornite di F sé G non è vero in alcun caso ,, ho semplicemente fatto al mio amico italiano un favore attraendo i soldi per conto suo, per dare a un nostro amico comune ,, in prestitto per il nostro amico xche sapeva per alcuni pagamenti in ospedale ... questo è facilmente verificabile ,,, a chiedere chi ha inviato il denaro e perché ,,, come ed chi lia prese e perché ,,,? E 'vero che i tribunali albanesi oltre due anni che non chiede il testimone, il mio amico, come è la verità. ,, ,,, Perché ??

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    1. Buongiorno dottor Zagani
      Sono una blogger, non una giornalista. Commento quello che trovo sulla stampa.
      Ho letto gli articoli scritti qui da noi su il secolo e il corriere e ho cercato di approfondire su quelli albanesi aiutandomi con il google translator ovviamente. Quindi avrò sicuramente compreso male qualcosa. Scriverò una rettifica in base a quello che mi dice. Se ha tempo di guardare un altro paio di post che la riguardavano direttamente, così mi dice se c'è qualcosa sulla quale non è d'accordo e correggo anche quello. Non metto in dubbio la sua professionalità. Quando scrivo di vicende di corruzione su poliziotti italiani, di solito cerco semplicemente di attenermi ai fatti riferiti dai giornali lasciando fuori i giudizi di parenti e colleghi. Saluti a lei e alla sua famiglia :-)

      http://balqis986cc.blogspot.com/2015/10/serpico.html

      http://balqis986cc.blogspot.com/2016/05/amici-dellalbania.html

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  4. Ho letto con attenzione i commenti che hai scritto per numerosi problemi del mio paese.
    Grazie per l'attenzione che si dedica, e non ho nulla da aggiungere.

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    1. Grazie a lei.
      Purtroppo è una realtà che non conosco bene .
      Sono una musulmana convertita. Conosco meglio il medio-oriente. La sua storia mi aveva incuriosito. Mi dispiace che l'Italia alla fine si intrometta solamente e peggiori solo le cose per il suo Paese. Se Dio vuole la sua situazione si risolverà e anche il futuro dell'albania e dei balcani migliorerà e soprattutto vi libererete delle nostre intromissioni. Saluti.

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  5. Non dimentichi Zagani Dritan. Un amico, una persona onesta.

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