domenica 6 settembre 2015

Da una guerra all'altra

Il lato positivo di internet è che permette di ripescare tra gli eventi del passato per migliorare il quadro informativo che se ne possedeva.
Bisogna stare attenti però alle manipolazioni.

La scorsa settimana su Twitter si è sviluppata una discussione attorno ai post risalenti a circa un anno fa  di un utente che risulta essere uno dei comandanti del gruppo Ahrar ash-Sham in Siria.

Eyad al Shaar ha pubblicato delle foto di suo fratello Yasar sostenendo che questi aveva partecipato all'assedio di Dubrovka nel 2002.
Circa quaranta terroristi tennero in ostaggio per tre giorni quasi mille persone. La peculiare conformazione dell'obiettivo  scelto rese particolarmente difficile le operazioni di salvataggio.
Al termine tutti i terroristi rimasero uccisi assieme ad un centinaio di ostaggi.
Si trattava di un assalto teso a rivendicare l'indipendenza cecena quindi i protagonisti successivamente identificati erano originari del Caucaso.
Alla conferenza stampa però il funzionario dell'Fsb accennò alla presenza di un soggetto arabo, presumibilmente di nazionalità saudita, che si trovava in Russia con un passaporto falso a nome di tale Idris Makhmudovich Alkhazurov ma il cui nome vero era Yasir.
Il presidente Putin riprese questo particolare per sottolineare come la presenza di combattenti arabi nel caucaso fosse ormai la norma e che questa veniva incentivata da capitali stranieri.
Pur essendo noto l'elevato numero di terroristi stranieri presenti nel Caucaso e il flusso finanziario e logistico che lo alimenta, la stampa russa ovviamente prese questa uscita come il solito trucco di Putin per scaricare le responsabilità sull'occidente e non gli diedero molto peso.
Oggi possiamo affermare quasi al di là di ogni ragionevole dubbio che i cattivoni dell'Fsb avevano ragione anche se si erano sbagliati sulla nazionalità.
Yasser al Shaar poi morto in Siria è la conferma che se i governi non si decidono a risolvere i conflitti sul terreno, il terrorismo a livello locale non verrà mai sconfitto.


Nessun commento:

Posta un commento