domenica 6 settembre 2015

Spiegazioni

Anche questo un segno di come il tema sia tenuto in gran conto dall’intelligence italiana. Che ha sempre monitorato il problema. In un documento declassificato del 1995 reperibile su internet l’allora Sismi spiegava di aver usato l’anno precedente 500 milioni di lire per le attività nel settore del traffico di armi e dello stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
il tempo

Spiegava si fa per dire perchè andando a rileggere i testi delle audizioni dei generali Siracusa e Santini, di spiegazioni ce ne sono abbastanza poche.
Vengono descritti nel dettaglio i compiti propri dell'intelligence riguardo all'attività di smaltimento dei rifiuti che come da definizione sono di acquisizione di informazioni ma non di tipo operativo. Però alla fine non vengono forniti elementi specifici circa l'utilizzo effettivo di quei cinquecento milioni.

Per la cronaca il direttore Manenti (di cui al solito nessuno azzecca il nome tanto si mantiene segreto a tutt'oggi) assunse la guida della divisione un paio di anni dopo. Nel 1995 il responsabile era l'ammiraglio Grignolo che fu poi quello che secondo alcuni resoconti era perfetto nella parte di sottoposto di Pollari e che scelse Alberto come suo di sottoposto per assegnargli giusto qualche compitino da svolgere.
L'Alberto che deve essere un tipino di quelli che coglie le occasioni al volo, imparò il mestiere e superò il maestro infatti ce lo ritroviamo oggi come un pascià sulla plancia di comando.



Non convinsero le spiegazioni sulla spesa e sul documento "male interpretato" così come non convinse la dichiarazione del generale Siracusa di essere venuto a conoscenza della morte del capitano De Grazia solo dopo aver letto i giornali.
Prima regola del perfetto spione è quella di passare per fesso.
Mi pare che dagli ultimi documenti sul ciclo dei rifiuti desecretati e digitalizzati dall'archivio della camera non ci sia niente che possa chiarire questa pagina oscura dei servizi.
Si può tuttavia liquidare come l'ennesimo tentativo di accreditarsi presso lo stato, la dichiarazione del boss Francesco Fonti che parlò di un certo agente Pino.
Sarebbe bello comunque conoscere un giorno nel dettaglio quale era effettivamente l'attività svolta dal sismi in Calabria e se ci fossero scambi con forze dell'ordine e procura.

In relazione a questo caso si è parlato di commistione politica-servizi un pò come accade in questi giorni in America a proposito del presunto falso quadro informativo fornito dall'esercito americano circa la situazione in area siro-irachena. Avrebbero modificato le conclusioni dei rapporti di intelligence per far sembrare che va tutto a gonfie vele.

Intelligence al servizio della politica.
E' un dibattito che torna ad intervalli regolari sulla stampa di molti Paesi . Si tratta in fondo di un meccanismo al quale i tutori della sicurezza non possono sottrarsi. Anche da noi i vertici di forze dell'ordine ed intelligence vengono nominati  non tanto per graduatoria quanto in virtù dei buoni rapporti che si sono saputi costruire nel tempo con il referente politico.
Alla fine c'è solo da sperare che le leggi che ne regolano l'operato siano il più possibile rigorose e che loro si comportino in maniera onesta senza lasciare troppo spazio alle "interpretazioni".

All'indomani delle dichiarazioni del prefetto Gabrielli, ex uomo sisde, a proposito dei pericoli provenienti dal cielo e della benzina gettata sul fuoco dal sindaco caraibico al suo ritorno, l'ondata di polemiche generata imponeva una sorta di operazione di ripulitura dell'immagine dei servizi.
E così stamane il giornale di lettiana memoria ci ha rassicurato raccontandoci di uomini dei servizi che stanno con il naso all'insù ad aspettare i droni di Daesh, altri che corrono appresso a quei cattivoni degli extracomunitari simpatizzanti di Daesh e altri ancora che "monitorano" le scorie.
Mancava solo Pio Pompa e poi sembrava di essere tornati ai tempi di via nazionale.
Ma sarà stato veramente il cardinal Massolo a dare l'ordine per questa operazione simpatia o anche nella comunicazione i servizi rimangono divisi ?
Chissà.



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