mercoledì 4 febbraio 2015

Se anche la polizia delle comunicazioni non è una santa

Il nocciolo della questione, evidente già sin d'ora, è l'uso spregiudicato del proprio ruolo, che non danneggia soltanto le eventuali vittime di "circonvenzione d’incapace", ma l'intera comunità. 
Un poliziotto è al servizio della comunità. 
Non c'è spazio per "bambinoni" durante l'orario di servizio, dentro ad una divisa. 
Non c'è un "altrove" privato quando il funzionario pubblico è chiamato a svolgere le sue mansioni (che, peraltro, dovrebbero andare oltre gli orari marcati dal software di gestione del personale). 
Chi è stipendiato dalle istituzioni non può appiccicare immagini grottesche al proprio ruolo, sfigurandone il valore, né per una gonna né per una Lamborghini. 
 savona news

Il caso Bonvicini, ammesso che ve ne sia uno visto che la difesa non rilascia dichiarazioni sulle ragioni esposte dall'ispettore nel corso degli interrogatori, va innanzitutto scisso nelle sue componenti giudiziaria e morale che raramente coincidono in Italia.
E poi bisogna cogliere l'occasione al volo per scoperchiare una pentola tutta italiana fatta di ipocrisia ed ignoranza.
La vicenda non ha avuto molto risalto sui media nazionali, e questo articolo è il primo attacco che un giornalista locale riserva al poliziotto, per lo stesso motivo per il quale il nostro presidente ha avuto parole per i marò ma non per l'ambasciatore Bosio.
Vi sono peccati di serie A e peccati di serie B a seconda delle convenienze.

Bonvicini non è solo un poliziotto.
E' un poliziotto della polizia delle comunicazioni.
Quella fatta da personcine carine e gentili che vanno in tivvù e nelle scuole a spiegare a ragazzi e genitori quello che devono fare e come.
Sarebbe normale aspettarsi un comportamento del tipo tenuto dall'ispettore ammesso che i giornali ce la raccontino giusta e il senso delle intercettazioni sia inequivocabile, se venisse da uno della mobile o della celere.
Gente rozza che va per le spicce ci dicono.
Allora ci saremmo indignati un pò.
Li avremmo presi a male parole su Twitter e la questione sarebbe finita lì.
E' così che risolviamo i problemi in Italia.
E invece il protagonista di questa brutta storia è un poliziotto della postale.
Quella che ci dice di non aprire gli allegati e chiude i siti web.
Quella che deve rimanere pulita sennò gli sponsor miliardari scappano.

Quindi è solo il poliziotto della postale che deve mantenere un comportamento integerrimo ?
Non ci si deve indignare quando un ex vice-capo della polizia fa appello su Twitter a tutti i musulmani moderati affinchè dimostrino che esiste effettivamente un Islam moderato, dimostrando a sua volta che uno nelle cui mani era la sicurezza del Paese non conosce la differenza tra la religione e le sue espressioni fondamentaliste o anche tra la religione e la cultura di un popolo ?
Non devono indignare i sindacalisti di polizia che si insultano pubblicamente rinfacciandosi cose inenarrabili ?
Non bisogna indignarsi quando il poliziotto di strada invoca la violenza prima che un fermato venga portato in carcere ?

Io credo che il problema della polizia delle comunicazioni in generale stia nel trattarla come la gallina dalle uova d'oro.
Un pò quello che è stato fatto con Pisani e Rizzi.
Finchè portavano risultati che servivano ai ministri per farsi belli li si è coccolati come gingilli.
Diventati scomodi perchè non si allineano e non rinunciano alla propria onestà intellettuale, ci si è completamente dimenticati di loro e adesso devono anche fare la fila per incarichi e promozioni che gli spettano.
Alla postale sul territorio vengono lasciati ampi margini d'azione.
I comparti regionali e provinciali sembrano grandi cattedrali nel deserto o piccoli califfati che ognuno si gestisce come meglio crede.
Poi ad un tratto spunta un caso Bonvicini.
E tutti si girano dall'altro lato.

Il problema della polizia in generale invece, sta nella cultura e nella mentalità.
In Italia va di pari passo con la società nella quale opera che è un pò poco.
Una polizia "moderna" dovrebbe essere almeno un passo avanti per fare la differenza in quella società.
La nostra si adegua e basta.


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