La preoccupazione del Viminale e dei servizi di sicurezza è che il teatro della minaccia è troppo vasto per poter definire coordinate preventive con un margine di attendibilità a brevissimo periodo. Di qui, l'urgenza della convocazione per questa mattina del Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, su richiesta diretta del presidente Renzi.
C'è un capitolo nuovo, entrato nei dossier di queste ore: è quello della minaccia che arriva dall'Africa sub sahariana, non nuovo ma, dicono gli 007, «inesplorata e soprattutto sottovalutata nel contesto della politica estera italiana».
ilmessaggero
Questo discorso in stile scaricabarile fatto in maniera tardiva è totalmente inaccettabile, soprattutto alla luce del bagaglio professionale del generale Manenti e del fatto che il direttore del Dis è un diplomatico.
Non parliamo di due semplici operativi che non sanno articolare le parole, ma di persone in grado di fare analisi e valutazioni anche con largo anticipo.
Il capo dell'Aise venti giorni fa è andato a riferire in commissione e pare che abbia detto che sul momento non c'erano pericoli.
Non è che in un mese le questioni possano cambiare più di tanto.
Il Maghreb è in fermento da diversi mesi.
Lo stesso dicasi per lo spostamento dei conflitti medio orientali con relativo rischio terrorismo dall'Afghanistan alla Siria e all'Iraq.
Prima dell'inizio del mese di Ramadan sua maestà Abdullah dell'Arabia Saudita ha condannato l'estremismo in un discorso alla televisione.
Mai accaduto prima.
Si sente il fiato sul collo dall'Iraq e dallo Yemen.
Putin non ha puntato i piedi l'altro ieri sulla questione ucraina.
Sa benissimo che dopo Assad tocca a lui e all'Iran .
Cerca di giocarsi le carte migliori che ha.
L'unica anomalia nello scacchiere internazionale è stata la mossa di Israele di insistere con gli attacchi di terra.
Gli Americani non se lo aspettavano e non sono riusciti a fermarli.
Invece di sguinzagliare i suoi per interviste anonime, pratica che sembra essere diventata un classico dei funzionari addetti alla sicurezza italiana, Massolo dovrebbe semplicemente dire forte e chiaro loud and clear a Matteo Renzi che bisogna mettere al ministero dell'interno e a quello degli esteri due persone competenti che conoscono quello con cui hanno a che fare e non due pellegrini capitati lì per caso a cui spetta la poltrona per ragioni di partito.
Easy peasy.
Sicuramente l'Ambasciatore ma soprattutto il generale Manenti hanno dalla loro gli argomenti giusti per negoziare un accordo.
Nessun commento:
Posta un commento