martedì 27 agosto 2013

Stranger danger

Ha ammesso tutto ("Sapevo di essere sotto inchiesta ma dopo un anno ho ripreso a scaricare quei file" dice), poi la richiesta al giudice: "Ho bisogno di curarmi"
unionesarda

Sul pc 18mila file pedo pornografici, «Aiutatemi, sono malato. Voglio curarmi» «Aiutatemi, sono malato. Voglio curarmi. Se torno in libertà non saprei controllarmi: mi eccitano i bambini»“ Sul pc 18mila file pedo pornografici, «Aiutatemi, sono malato. Voglio curarmi» „«Ho paura di me stesso. Ho bisogno di aiuto»
ilpiacenza


"Non emergono, neanche dall'istanza del difensore della parte civile allegate alla richiesta del procuratore generale, elementi per ritenere la sussistenza del concreto pericolo di reiterazione del delitto oggetto di condanna".
repubblica


La mamma dell’assassino interrogata, ha alzato il velo su un particolare inquietante rivelando che da piccolo il figlio sarebbe stato violentato da suo marito.ilsecolo


Qualche settimana fa, il procuratore generale Americano, ha illustrato un suo progetto di riforma del sistema giudiziario, che ha come scopo principale la razionalizzazione delle risorse e il miglioramento dell’applicazione della legge.
Il dato di fatto è, che le carceri Americane sono sovraffollate a causa di sentenze troppo pesanti, spesso frutto di errori giudiziari, il che si traduce in un carico ancora maggiore di crimini perpetrati, in quanto il disagio sociale aumenta.
Holder ha intenzione di studiare una serie di misure che permettano di ridurre le pene per reati minori relativi alla detenzione di droghe, non legati a traffici criminali, di rieducare i soggetti che beneficeranno di questo mezzo, reintroducendoli così, nel ciclo produttivo della società.
Per fare ciò, si avvarrà della collaborazione di giudici e polizia, il cui operato verrà scrupolosamente vagliato, e per i quali verranno introdotti altri programmi di addestramento, volti ad educarli verso l’obiettività di giudizio, e a non lasciarsi influenzare negativamente dalla razza e dalla religione dei presunti colpevoli .
Questa è una visione d’insieme, che va al di là del semplice provvedimento svuota-carceri, e che dovremmo prendere come esempio.

Quello che è accaduto a Roma, ovvero il ritorno del pedofilo nell’abitazione a pochi passi dalla sua vittima, è molto grave.
Nei Paesi anglosassoni, alla pena detentiva per quelli che si rendono colpevoli di reati di abuso sessuale, viene affiancata una serie di restrizioni (alcune di queste, previste anche dal nostro ordinamento), a cominciare appunto dal domicilio.
Ai pedofili non è permesso risiedere o lavorare, in aree in cui siano presenti asili, scuole e parchi.
All’uscita dal carcere inoltre, il loro nome assieme alla foto, viene inserito in un registro, che può essere consultato dal pubblico e viene reso disponibile su internet.
Le famiglie così, sono in grado di sapere, se nella loro zona vi sono potenziali rischi.
In alcuni stati Americani, chi è stato condannato per abusi sessuali su minore, può anche perdere la patria potestà, può vedersi rifiutato un mutuo, e non può accedere a determinati lavori.
Come messo in evidenza da uno studio recente fatto in Michigan e in Missouri, corredato anche da interviste ai perpetratori di questa gamma di crimini, se da un lato tali misure, risultano efficaci per mettere in sicurezza la comunità, o per lo meno per creare un’atmosfera più serena, dall’altro ostacolano il reinserimento del trasgressore, e non sempre determinano un calo delle recidive.
Un padre che pur non avendo perso la potestà, non può recarsi a scuola per la recita della figlia, non riesce a trovare casa nella zona in cui deve risiedere e non ha un lavoro adatto alle proprie capacità, difficilmente riuscirà a completare con successo, il percorso riabilitativo previsto dalla legge.

E proprio la riabilitazione che molti auspicano qui in Italia, presente in forma sperimentale a Milano, è materia controversa, perchè è difficile comprendere se e quanto, essa possa risultare utile, a ridurre la recidività.

Innanzitutto è arduo stabilire per lo stesso terapeuta, se il trattamento sta avendo successo o meno.
Il pedofilo è un abile mistificatore.
Nello stesso modo in cui riesce ad ingraziarsi i bambini, può ingannare un professionista sui benefici tratti dalla terapia a cui è stato sottoposto.
Non è raro che un pedofilo commetta di nuovo abusi su bambini o via internet, nel corso di un ciclo terapeutico ordinato dal tribunale, o appena lo ha completato.
Vi è anche il caso in cui, come in Inghilterra, il trattamento deve essere contestuale alla pena detentiva.
Essendo la punizione per questo tipo di crimini non molto lunga, a volte anche un anno, non si fa in tempo a fissare una terapia, che il reo è già stato scarcerato in anticipo rispetto al termine stabilito.

Non vi è una cura medica risolutiva per la pedofilia, perchè non è possibile stabilire in assoluto tutti i fattori che la determinano.
Di certo alla base, c'è uno squilibrio elettrolitico a livello neuronale, e uno sfrenato desiderio sessuale, ma anche una tendenza alla violenza e alla dominazione, elementi questi ultimi, che non possono essere annullati dalla castrazione chimica.
Si procede così per tentativi, con un mix di farmaci anti-depressivi, ipnosi e soprattutto terapia di gruppo.
Ciò di cui si vuol far prendere coscienza al pedofilo, quando assieme ad altri parla dei suoi trascorsi, è appunto il male che ha causato a vittime innocenti e indifese.
Unitamente al fatto di aiutarlo a riconoscere, l'attimo in cui i suoi istinti si scatenano, l'obiettivo principale della terapia, è quello di renderlo consapevole dei suoi gesti, nel momento in cui può fermarsi e operare una scelta, quella cioè di non commettere abusi.

In generale quello che forse sfugge maggiormente, è che quando parliamo di pedofilia e pedofili, non dobbiamo fermarci con la mente, sull'immagine di un adulto che penetra un bambino.
La pedofilia è un fenomeno che va dal vecchietto che ama accarezzarsi al parco mentre guarda i bambini giocare, all'insegnante di scuola media, che ricambiato, si innamora della propria allieva.
In mezzo indubbiamente, ci sono individui che si scambiano fotografie di bimbi in pose osè, o adulti che costringono bambini a rapporti sessuali.
Ciò che conta però, è che la condizione medica o l'aspetto giuridico, di per se, non inquadrano il problema, e quindi non lo risolveranno mai completamente.
La pedofilia è un fenomeno che si nutre di disagio sociale, disoccupazione, ignoranza, crisi dei valori e della famiglia, della mancanza di comunicazione, e di solitudine.
Quando questi problemi verranno risolti, allora si potrà combattere efficacemente anche la pedofilia.



E cosa più importante, il pedofilo di oggi è spesso la vittima di ieri.
Uno stato degno di essere chiamato tale, deve farsi carico del malessere di entrambi.




Nessun commento:

Posta un commento