Palermo, 29 dic.- (Adnkronos) - I figli del boss mafioso Bernardo Provenzano hanno presentato un esposto denuncia contro l'ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia e l'avvocato generale dello Stato ed ex Procuratore aggiunto Ignazio De Francisci. Angelo e Francesco Paolo Provenzano nell'esposto denuncia presentato al Procuratore nisseno Sergio Lari, competente per le denunce contro i magistrati di Palermo, denunciano la "violazione del segreto istruttorio dopo la pubblicazione dell'articolo sul Fatto quotidiano dello scorso 5 giugno con il contenuto dell'interrogatorio di Bernardo Provenzano con i due magistrati", cioe' cinque giorni dopo l'interrogatorio avvenuto nel carcere di Parma in cui i Ingroia e De Francisci avrebbero tastato il polso al capomafia per chiedergli se voleva collaborare con la giustizia. Non solo. Nell'esposto i due figli di Provenzano, tuttora in coma dopo un intervento al cervello per un ematoma, denunciano anche il "falso ideologico e reato omissivo". L'esposto e' allegato a un altro esposto presentato dai legali di Provenzano, Rosalba Di Gregorio e Franco Marasa', al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione in cui i due legali ricordano denunciano l'interrogatorio fatto il 31 maggio in assenza dei due avvocati di Provenzano. I due pm parlarono in quell'occasione di avere ascoltato Provenzano come persona informata dei fatti. Ma i due legali non hanno digerito quella visita a sopresa dei magistrati. Nell'esposto gli avvocati hanno anche aggiunto l'ordinanza del gup Piergiorgio Morosini in cui il magistrato 'bacchetta' Ingroia e De Francisci per avere interrogato Provenzano come indagato nell'ambito della trattativa, quindi era necessaria la presenza dei legali.
(29 dicembre 2012 ore 19.32)
Panorama
C'è una serie di incongruenze, nella vicenda Provenzano, che via via dovranno essere portate alla luce .
Si tratta di questioni maturate nell'arco di decenni, dalla latitanza alla cattura, passando per i viaggi francesi, di cui il prode Ingroia, a giudicare dalle domande poste, non sembra essere stato informato da Grasso .
Sono fatti che vanno chiariti, perchè al di là della colpevolezza del Corleonese, giustizia vuole giustizia .
E se i figli avranno la pazienza di farlo, dovranno caricarsene l'onere, sia per il padre che per se stessi .
La legittimità di questo interrogatorio, negata dallo stesso gup, potrebbe essere l'inizio .
Quello che fa spavento, di tutto il colloquio, è la maniera in cui è stato condotto, per accattivarsi le simpatie di Provenzano e convincerlo a parlare .
Si è fatto leva semplicemente sui figli, sulla volontà che egli potesse avere di redimerli da un peso .
Ingroia si vanta spesso di essere Siciliano e di comprendere i suoi compaesani, ma ha dato prova di imperizia, perchè non ha capito quello che Provenzano voleva, che era poi quello che aveva gia' comunicato ai parlamentari :
voleva semplicemente sapere quale parte di verità si pretendeva da lui, e ormai sappiamo che ve ne sono molte di sfaccettature in questa storia, e temeva che i figli, andando in televisione, mezzo molto dispersivo, parlassero in maniera vaga, per poi essere interpretati male e finire nei guai .
Aveva paura del macello mediatico innanzitutto, e poi forse anche di quello mafioso .
Chiedeva rassicurazioni in tal senso . Voleva semplicemente conoscere il nucleo centrale di quella che sarebbe dovuta essere la sua deposizione .
Quando Ingroia ha glissato sull'età del proprio figlio, forse temendo che Provenzano chissà per quale motivo glielo chiedeva, se lo è giocato .
Provenzano ha capito che non si poteva fidare di lui e quindi ha chiuso tutti i canali .
E ha fatto bene .
Con uno che parla cosi', patti d'onore non se ne possono fare .
motivazioni denuncia
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