L’indagine, proseguita anche dopo l’esecuzione del provvedimento di fermo, ha permesso di accertare - attraverso attività tecniche corroborate da mirati riscontri alle dichiarazioni rese dai numerosi collaboratori di giustizia, tra i quali spiccano i nomi di Salvatore Laiso, Raffaele Piccolo, Roberto Vargas, Nicola Cangiano, Salvatore Caterino, già organici al clan - che molti degli indagati, capeggiati da Gaetano De Biase e Pietro Falcone, non si limitavano soltanto all’imposizione delle tangenti con metodo 'classico' (ovvero con minaccia espressa o velata degli emissari del clan cui consegue la dazionebrevi manu della somma estorta), ma si erano specializzati nel seguire un percorso più 'raffinato', pur sempre originato dalla minaccia insita nell’appartenenza al clan, grazie al quale, dietro il 'paravento legale' di alcune imprese/agenzie specializzate, più o meno direttamente riconducibili ad affiliati, veniva imposto:interno18
Io comunque, se fossi nei panni della ministra, trasferirei la DDA a Caserta o in una caserma dell'Arma, e dirotterei i soldi risparmiati, sulla catturandi di Palermo .
Cosi' facciamo tutti contenti .
Siamo in attesa di ulteriori rivelazioni del gioiellino, sulla questione "OBL a Napoli" .
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