venerdì 8 giugno 2012

Lettere aperte

Signor Angelo Provenzano, lei ha ben donde di chiedere che suo padre venga curato da una malattia fisica che l'affligge, ma parimenti non le sembra necessario curare la malattia che sta minando la mente e il fisico della mamma di Attilio Manca, atteso che non riesce a conoscere la verità sulla morte del proprio figlio? Le parole di verità dalla mamma di Attilio, pronunciate con garbo e signorilità non le pare che meritano attenzione e lei Angelo potrebbe avere un ruolo importante nella ricerca della verità?

Chieda a suo padre se è stato o non è stato operato dall'urologo Attilio Manca? Gli chieda, se la morte del giovane Attilio, sia la conseguenza della sua prestazione d'opera?

La prego signor Angelo rifletta sulle penose giornate che trascorre la mamma di Attilio Manca. Lei, nell'intervista a Servizio Pubblico, ha dichiarato, mostrando evidente malinconia, d'essere stato obbligato a trascorrere 16 anni di “latitanza”. Ebbene, allora non costringa una mamma a trascorrere parte della sua vita prigioniera della latitanza di verità. Veda, qui non si tratta di suggerirle un passo che potrebbe essere male interpretato. Il mio fine è di verità: quella verità che consentirebbe ad una mamma di vivere gli ultimi anni della sua vita in quiete e pace.

Chiedo troppo?  pippo giordano

Chiedi sbagliato . Quello e' il problema .

Stimo troppo Pippo Giordano per rispondergli da zitella acida, come mio solito .
E ho spiegato in dettaglio quale e', secondo me, il ruolo di Angelo Provenzano nelle vicende del padre .
Allora mi limito a rispolverare un post che scrissi tempo fa sulla vicenda Manca e su tutti i suoi limiti .
Certe risposte puo' darle solo la direzione nazionale antimafia, che a quanto sappiamo, continua a negare aiuti concreti .
Si, qualcuno deve a quella madre delle risposte, ma e' Pietro Grasso e non Angelo Provenzano .

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