domenica 20 maggio 2012

Inquinamenti


Se tutti stanno zitti e la smettono di raccontare una pista o un’altra, il colpevole si può trovare.
di Franco Bechis
libero

In quei rari momenti in cui non e' impegnato a portare acqua al mulino di casa Berlusconi, Bechis e' un giornalista acuto e lo dimostra in quest'articolo spietato, ma intelligente .

Abbiamo reagito un po' tutti all'Italica maniera : confusi e casciaroni .
Che sul luogo di un crimine efferato, ci sia caos e poca precisione, quello ci sta tutto .
Forse anche gli Americani agiscono cosi' .
Lasciamo perdere  CSI e doctor House .
Avranno anche loro gli investigatori pasticcioni che mettono frammenti di capelli tra i reperti di un caso che non c'entra niente o pizzaioli compiacenti che recapitano lauti pranzi a incauti pazienti d'ospedale .

La confusione piu' grande e' stata tra i vertici delle istituzioni .
Che i membri di un governo tecnico non brillino per comunicativa, specie in momenti di emergenza, quello lo avevamo capito gia' .
E non si puo' dare addosso agli amministratori locali, gia' tartassati da vicende politiche interne e criminalita' organizzata .


Poi ci sono i giudici e i magistrati che se la stanno litigando, al solito .
Poco fa il dott. Imposimato, dichiarava di non essere d'accordo affatto con il procuratore di Brindisi, e ha ricominciato con la teoria della stagione stragista .
E il povero Dinapoli, probabilmente mandato avanti a forza, balbettava tutto e il contrario di tutto in conferenza stampa .
Secondo me, anche la storia dell'identikit e' una bufala, per tenerci buoni e spaventare l'attentatore .


Quelli che mi hanno lasciata sorpresa, sono stati i vertici della polizia di Stato .
Il prefetto Cirillo, che in normali circostanze e' una persona di grande spirito e presenza e il cui impegno sul campo, in qualita' di capo della criminalpol e vice capo della polizia , era la miglior risposta da dare, e lo stesso Manganelli rimasto a Roma, hanno reagito in maniera Fantozziana .
Il prefetto Bulgarillo, appena messo piede a Brindisi, ha fatto dichiarazioni a meta' tra Garrone e Rambo .
Manganelli in serata, si e' lanciato in anatemi giudiziari, promettendo colpevoli ed ergastoli a gogo' .
Di De Gennaro e Massolo, che non hanno ancora fatto lo switch off, ma sono pur sempre gia' a guardia della futura nuova intelligence, nulla si sa, a parte il fatto che D'Alema e' fiducioso che il GdG, nel corso dell'audizione gia' prevista per giovedi', gli svelera' tutti gli arcani .
Bisogna che i signori dei segreti, assemblino una parte pubblica, e comunichino con noi semplici cittadini .

Si e' visto come, senza un referente politico serio, anche le forze dell'ordine sono in difficolta' .
Hanno bisogno di un tutor, che potrebbe essere un portavoce o uno dei tantissimi investigatori inviati in Puglia .
E quello e' un altro problema .
Ipotizzando che sul posto si siano precipitati i gioiellini del servizio centrale, da Cortese a Pisani, sicuramente lo stesso Caldarozzi e il mitico Gratteri, coadiuvati anche da esponenti storici dei Ros e del Ris, chi di loro mettere davanti ai microfoni, quando mezzo corpo e' indagato, rinviato a giudizio o condannato in primo e secondo grado ?
Magari un Ganzer , che credo per natura o anche per mestiere, non e' mai stato molto loquace, ma nella presente situazione, un suo intervento pubblico sarebbe oggettivamente inopportuno .

Ecco questo e' il vero problema di quelli che rimangono in carica durante tutto l'iter giudiziario che li coinvolge ed e' la questione da risolvere una volta per tutte, da parte del prossimo capo della polizia .

Dovete ridare credibilita' alla divisa .
Trovare il colpevole o i colpevoli di un crimine terribile, anche quello non basta piu' .
Se siete in grado di tirare fuori cento super-investigatori, potete darcene anche tremila cosi' che la nostra sicurezza non dipende dai soliti noti .
E potreste anche rivedere, con le altre istituzioni, i limiti di azione entro i quali questi possono lavorare, cosi' non siamo costretti a chiederci se siamo protetti da guardie o ladri .




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