Sono ancora lì che straparlano di mafia, questi. In Italia si ammette che è stato storicamente sconfitto il terrorismo, ma quello che non vi diranno mai – mai – è che anche la battaglia contro la mafia è stata sostanzialmente vinta. La struttura gerarchico-militare è stata decapitata, i capi-latitanti sono in galera, i sottoposti pure, non si contano killer ed estorsori e picciotti e prestanome e palazzinari pure incarcerati, i sequestri di armi e droga e ingenti patrimoni ormai non si contano, le bombe e le stragi e gli omicidi seriali non ci sono più, la presa sul territorio è scomparsa o allentatissima, i traffici internazionali sono interrotti o in mano alla ‘ndrangheta. Ovviamente persistono i piccoli clan nonché una criminalità organizzata più generica, dedita al riciclaggio, alla finanza, agli appalti «legali» soprattutto nella sanità: ma non è più un’emergenza territoriale e un terrore quotidiano. Va combattuta – come si fa in tutto il mondo – ma avrete notato come mafiologi e ciarpame antimafia, oggi, si concentrino soltanto sul passato, sulla paleontologia giudiziaria, sulla rielaborazione infinita e cervellotica di fatti ventennali, sull’eterno ritorno. Giovanni Falcone disse che la mafia è una cosa umana e che perciò avrebbe avuto una fine come tutte le cose umane. Ma parlava della mafia, non dell’antimafia: non delle cialtronate dietrologiche, delle fiaccolate e dei cortei luttuosi, dei video e degli appelli, dei clan dei familiari e degli avvoltoi, della retorica e dei picciotti della memoria.Filippo Facci
Anche Facci, come Bechis, quando non impegnato nel ruolo istituzionale di tritacarne degli avversari di Berlusconi, ha dei raptus di lucida e rara intelligenza analitica .
Il procuratore Nicola Gratteri, come riferito da Galullo de il Sole, nel corso di un incontro pubblico, giorni fa, ha distribuito ramanzine a destra e a manca, per sottolineare come, la 'ndrangheta e i meccanismi che la regolano, siano spesso paragonati alla mafia, quando non e' cosi' .
Ed e' un dato di fatto, che pur essendoci in Calabria, operazioni di polizia quotidiane e relative conferenze stampa, se uno non va alla ricerca di notizie, sugli appositi siti locali, ne sapra' poco e niente .
All'indomani dell'attentato di Brindisi, il buon Saviano, ricomposte le vesti di guru, pur specificando che non era sicuro del fatto che la criminalita' pugliese fosse responsabile, ci ha somministrato una sbobba di storia della sacra corona unita, che da tempo nessuno propinava .
E noi tutti come dei minchioni (mi si perdoni il francesismo, ma rende l'idea), invece che far lavorare cervello e dito su Google, che e' il metodo migliore per ottenere certi risultati, giu' a sbattergli le mani come fosse il fantasma di Elvis .
Al processo Megaride a Napoli, ci siamo sorbiti ore di racconti dei fratelli Giuliano, quelli che ancora stanno bene col cervello e ci fanno pure lezioni di morale, che parlavano della camorra dalle origini fino, non ai giorni nostri che era quello che ci interessava, ma a meta' o massimo alla fine degli anni novanta .
I boss della sacra corona unita, si sono cosi' risentiti del fatto che qualcuno abbia potuto ipotizzare un loro coinvolgimento nei fatti di Brindisi, che hanno promesso che se lo pigliano al killer, gli fanno il mazzo .
E c'e' da giurare che non stiano scherzando .
Tutto quello che noi conosciamo di mafia, camorra e 'ndrangheta, lo apprendiamo da gente che sicuramente merita per il contributo dato, e tralascio i fratelli e le sorelle dei morti eccellenti che fanno affidamento sulla nostra ingenuita', ma che allo stato attuale e' piu' impegnata a girare per universita' e librerie e presentare le proprie fatiche letterarie (e' sufficiente fare una piccola ricerca sui nomi dei piu' valenti magistrati e giudici Italiani, per verificare quanti di questi siano fuori con una o piu' opere) che realmente concentrata sul crimine .
E questo quando, non sono affacendati a beccarsi tra di loro, a giudicare le scelte investigative senza essere a conoscenza dei fatti, trovandosi a centinaia di chilometri di distanza, e ad accusarsi sulle scelte politiche .
Basta leggersi le sentenze e confrontarle con le richieste .
Ecco adesso, a quelli che parlano come me, diranno che siamo eretici, che siamo mafiosi, che raccontiamo favole .
No, non e' cosi' .
Nessuno qui vuole dire che la mafia e' veramente finita, anche se, ad ascoltare un Lo Verso, che non e' l'ultimo dei fessi, ma la cui intervista e' stata trasmessa solo per radio, la tentazione verrebbe .
Io dico che la mafia , cosi' come le altre realta' criminali, e' cambiata .
Non ha fatto "il salto di qualita'" come suggerite voi tramite le veline che ci dicono che la camorra adesso assume i figli di Bin Laden .
Si sta semplicemente adattando alla realta' giudiziaria e ai metodi investigativi che la tengono sotto controllo .
E' pur sempre pericolosa ma diversa , come ha mostrato l'operazione Monterrey, il che richiede nuove tattiche, mezzi e schemi .
E credo che lo stesso possiamo dire, per le altre mafie sparse per l'Italia .
Si sta anche affinando .
E voi state la', a fare il gioco dei politici, che come dei piccoli Obama de noantri, sbandierano il pericolo mafia, come e quando gli fa piu' comodo .
Quindi quando questo periodo di transizione finira', potrebbe tornare a colpire, come e piu' di prima .
E allora che cosa ci direte quando arrivera' il momento ?
Ricomincerete la tiritera che non avete leggi abbastanza forti e mirate, che non ci sono i fondi, che i poliziotti si devono pagare la benzina e via discorrendo ?
Potete provarci, ma non so se vi crederemo stavolta .
Nello stesso modo in cui, abbiamo bisogno di facce nuove in politica, forse sarebbe opportuno anche portarne di nuove tra le forze dell'ordine e in ambienti giudiziari .
Ma li' non abbiamo potere decisionale, perche' vi siete creati la vostra oasi di potere assoluto .
E allora bisogna affidarsi al buon Dio, o al Facci di turno .
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