Un pomeriggio di tanti anni fa, fui derubata mentre andavo a casa di una mia amica a studiare .
Mi trovavo sulla linea 13, perlomeno dopo aver ricostruito il fatto, quella era la parte del tragitto sulla quale il ladro mi becco’, con lo zainetto sulle spalle, il portafoglio nella tasca esterna e la musica ad alto volume nelle orecchie .
Mi accorsi del furto solo quando tornai a casa, verso le nove di sera .
Era Venerdi’ e non sapevo che fare , cosi’ aspettai la mattina seguente per la denuncia .
Mi recai al commissariato piu’ vicino, a due passi da casa mia, vicino all’ospedale Maggiore .
Avevo gia’ avuto una brutta esperienza con loro, quando avevo perso la carta d’identita’.
Mi dissero che dovevo portarmi io il foglio per la denuncia, e giovane e arrogante qual ero, la cosa non mi era piaciuta affatto .
Per la denuncia del portafoglio pero’, mi dissero che il foglio per batterla era a carico loro, ovvero dello Stato, perche’ ero parte lesa . Bella soddisfazione .
Il poliziotto comincio’ a scrivere e a chiedermi le generalita’ . Poi passo’ ai dettagli di quello che avevo perso, patente, carta d’identita’ e libretto degli assegni .
Quando mi chiese nome e numero dei documenti, risposi stizzita che era improbabile che lo sapessi, che mi premeva fare la denuncia per bloccare il conto in banca, che almeno finisse di scrivere quel foglio, cosi’ lo avrei portato in banca Lunedi’ mattina almeno .
Lui mi rispose con pacatezza che senza gli estremi dei documenti, la denuncia non era valida, e che comunque la banca non la avrebbe accettata .
Quindi era meglio aspettare Lunedi’, chiedere con calma a mamma e papa’ giu’ a casa , gli estremi di patente e carta di identita’, e alla banca tutti i codici del conto , e poi tornare da lui a fare la denuncia .
Ancora piu’ stizzita, quando si e’ giovani si e’ spesso stupidi, gli urlai che se nel frattempo il ladro avesse emesso assegni , Lunedi’ in galera ci sarei andata io .
Il giovane poliziotto mi rassicuro’ dicendomi che non sarebbe successo nulla del genere, e che l’unica cosa da fare era seguire la procedura da lui indicata .
Tornai a casa, ma non mi rassegnai .
Nella mia mente non era possibile che qualcuno seguisse quella logica .
Dovevo assolutamente fare la denuncia .
Mi incamminai verso il centro , ero a Bologna, e quando incontrai una pattuglia dei carabinieri , mi feci indicare la caserma piu’ vicina per fare denuncia, e li’ mi recai .
Manco a dirlo, essendo un Sabato Italiano, di gente in caserma c’eravamo solo io e un paio di giovani militari .
Dopo un inizio alquanto formale, cominciammo a chiacchierare e venne fuori la mia passione per l’Arma .
Ne sapevo piu’ di loro di pattugliamenti, investigazioni, generali e colonnelli .
La storia di come ero stata derubata logicamente provoco’ grande ilarita’ .
Dubito che molti se ne vadano in giro sull’autobus a Bologna con il portafoglio pieno di documenti e assegni e con la musica ad alto volume .
Dopo mezz’ora la stanza si era riempita di Carabinieri che sorridevano e parlavano con me come farebbero dei fratelli maggiori .
Mi spiegarono l’errore che avevo commesso e mi esortarono a comportarmi con piu’ cautela per il futuro .
continua
Mi trovavo sulla linea 13, perlomeno dopo aver ricostruito il fatto, quella era la parte del tragitto sulla quale il ladro mi becco’, con lo zainetto sulle spalle, il portafoglio nella tasca esterna e la musica ad alto volume nelle orecchie .
Mi accorsi del furto solo quando tornai a casa, verso le nove di sera .
Era Venerdi’ e non sapevo che fare , cosi’ aspettai la mattina seguente per la denuncia .
Mi recai al commissariato piu’ vicino, a due passi da casa mia, vicino all’ospedale Maggiore .
Avevo gia’ avuto una brutta esperienza con loro, quando avevo perso la carta d’identita’.
Mi dissero che dovevo portarmi io il foglio per la denuncia, e giovane e arrogante qual ero, la cosa non mi era piaciuta affatto .
Per la denuncia del portafoglio pero’, mi dissero che il foglio per batterla era a carico loro, ovvero dello Stato, perche’ ero parte lesa . Bella soddisfazione .
Il poliziotto comincio’ a scrivere e a chiedermi le generalita’ . Poi passo’ ai dettagli di quello che avevo perso, patente, carta d’identita’ e libretto degli assegni .
Quando mi chiese nome e numero dei documenti, risposi stizzita che era improbabile che lo sapessi, che mi premeva fare la denuncia per bloccare il conto in banca, che almeno finisse di scrivere quel foglio, cosi’ lo avrei portato in banca Lunedi’ mattina almeno .
Lui mi rispose con pacatezza che senza gli estremi dei documenti, la denuncia non era valida, e che comunque la banca non la avrebbe accettata .
Quindi era meglio aspettare Lunedi’, chiedere con calma a mamma e papa’ giu’ a casa , gli estremi di patente e carta di identita’, e alla banca tutti i codici del conto , e poi tornare da lui a fare la denuncia .
Ancora piu’ stizzita, quando si e’ giovani si e’ spesso stupidi, gli urlai che se nel frattempo il ladro avesse emesso assegni , Lunedi’ in galera ci sarei andata io .
Il giovane poliziotto mi rassicuro’ dicendomi che non sarebbe successo nulla del genere, e che l’unica cosa da fare era seguire la procedura da lui indicata .
Tornai a casa, ma non mi rassegnai .
Nella mia mente non era possibile che qualcuno seguisse quella logica .
Dovevo assolutamente fare la denuncia .
Mi incamminai verso il centro , ero a Bologna, e quando incontrai una pattuglia dei carabinieri , mi feci indicare la caserma piu’ vicina per fare denuncia, e li’ mi recai .
Manco a dirlo, essendo un Sabato Italiano, di gente in caserma c’eravamo solo io e un paio di giovani militari .
Dopo un inizio alquanto formale, cominciammo a chiacchierare e venne fuori la mia passione per l’Arma .
Ne sapevo piu’ di loro di pattugliamenti, investigazioni, generali e colonnelli .
La storia di come ero stata derubata logicamente provoco’ grande ilarita’ .
Dubito che molti se ne vadano in giro sull’autobus a Bologna con il portafoglio pieno di documenti e assegni e con la musica ad alto volume .
Dopo mezz’ora la stanza si era riempita di Carabinieri che sorridevano e parlavano con me come farebbero dei fratelli maggiori .
Mi spiegarono l’errore che avevo commesso e mi esortarono a comportarmi con piu’ cautela per il futuro .
continua
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