sabato 9 agosto 2025

Don't say cat

«Abbiamo deciso di studiare il personaggio che potrebbe essere il serial killer dei gatti dando l’incarico a un profiler di fornirci un identikit psicologico del presunto, o dei presunti responsabile delle sparizioni dei gatti — spiegano dall’Aidaa —. Corriere Torino

No ma che c'avem 'mpazzit.
Stiamo altri 12-18 mesi a parlare di sponsor, quote, amici e parenti.
Tra l'altro l'AISE è quello che si è comportato in maniera lineare in questa vicenda.
Ha seguito le direttive del governo.
La sindrome di Tehran. Quella si poteva evitare. 
A mio (im)modesto parere.

Come si fa a studiare un profilo se non si conoscono le motivazioni? E soprattutto i fatti.

Si sta parlando di serial killer quando in effetti di gatti deceduti al momento ce ne sono pochi.
Bisogna tenere conto del carattere del gatto. Anche se di casa è portato a sparire per periodi più o meno lunghi.

Potrebbe essere qualcuno o un gruppo che li cucina e li mangia .
Quindi li uccide.
Oppure qualche burlone. Che li ha fatti sparire.
E' estremamente difficile prendere un gatto vivo. 
Si tratta di animali indipendenti che hanno bisogno di tempo per concedere un minimo di confidenza.
L'atteggiamento è completamente differente da quello del cane.
Appunto potrebbe trattarsi di qualcuno che rivede se stesso o una persona d'interesse nell'orientamento del gatto. Il distacco. La solitudine.
Per esorcizzare le sue paure potrebbe avere deciso di catturarli, seviziarli o ucciderli nella peggiore delle ipotesi.

Posso capire la preoccupazione.
I gatti mi hanno salvato quando ho perso mamma.
Però per essere all'altezza del loro amore bisogna abituarsi al loro esserci senza esserci.
Con o senza serial killer. 






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