mercoledì 10 aprile 2024

Keep going

 La stessa pacata autorevolezza ha consentito a Valensise di affiatarsi rapidamente con la nuova maggioranza, e in particolare con il nuovo responsabile politico dei «servizi», Alfredo Mantovano, con cui si dà del tu e col ministro dell'interno Matteo Piantedosi. luca fazzo

Tra poco leggeremo che Del Deo all'AISI fa il ragazzo immagine.

Giusto per la cronaca. 

C'è un illustre precedente di direttore che si occupava tanto di cassa e amministrazione quanto di questioni sul campo. Quello capitato sotto le bombe all'aeroporto di Tripoli.

Trump mai avrebbe accettato i secondi ad un incontro con un suo emissario.

I direttori presenziarono nel pieno rispetto del perimetro giuridico che li autorizzava.

L'ossessione della stampa vicina al governo di giustificare qualsiasi mossa del presidente del consiglio. E la fissazione dei giornali che non gradiscono, ma nemmeno mordono, di andare alla ricerca dell'impossibile.

Non è stata la vittoria di Salvini e Mantovano. Ma la consapevolezza che bisogna tenere buono un alleato ancora prezioso seppur non vincente alle urne. E la necessità di barcamenarsi tra le tribù politiche che la sostengono all'interno del partito.

Poi c'è anche la superiora che non si schioda dalla sedia.

Nessuno mette in dubbio l'autorevolezza di Valensise. Al momento non sembra l'uomo giusto al posto giusto.

Insomma alla fine ha vinto quello che Italo Bocchino nelle sue serate a la7 definisce come il pragmatismo meloniano.

Che è un assetto in politica. La praticità. La capacità di trovare la corrente giusta.

Però ogni tanto ci vuole anche il coraggio di tenere la schiena dritta. Di fare scelte impopolari.

Che è probabilmente anche il fattore che ha scompaginato i piani di Del Deo. L'attivismo non è cosa gradita dentro ai nostri servizi.


Update il dossierino

E oggi un incazzatissimo Del Deo ha fatto circolare l’ipotesi di un suo "avvicendamento in futuro” (“il Messaggero”) al vertice dell'Aisi, con Valensise che fra un anno approda alla guida del Dis, alla scadenza del mandato di Elisabetta Belloni. Dagoreport

Ci sono almeno tre criticità in questa versione.

Uno che riesce a fare circolare ipotesi adesso, non avrebbe dovuto subire gli attacchi stampa per quasi un anno.

La fretta. Nei nostri servizi tutto accade molto lentamente. Le accelerate possono risultare fatali.

Il dossier. Uno tanto calcolatore non dovrebbe avere dossier in giro.

Anche pensare che l'asse Piantedosi-Pisani fosse affidabile e potesse bastare.

Del Deo deve curare la dimensione poli-diplomatic.


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