sabato 8 febbraio 2020

The last selfie

Seguiamo con preoccupazione ed angoscia l’evolversi della situazione nella zona di Idlib. L’intensificarsi degli scontri ha causato centinaia di vittime civili, migliaia di feriti, ulteriori distruzioni e oltre 500 mila persone sono state costrette a scappare dalle loro case. L’Italia si appella a tutte le parti in conflitto a cessare immediatamente le ostilità e a consentire l’arrivo di aiuti umanitari alle popolazioni in bisogno. È un imperativo umanitario. La lotta contro le organizzazioni terroristiche non può giustificare attacchi indiscriminati contro obiettivi civili, scuole e ospedali. L’Italia ribadisce l’appello alle parti in causa a rispettare il diritto umanitario internazionale. La soluzione alla crisi siriana non può passare attraverso l’opzione militare, ma deve incentrarsi su un processo politico credibile ed inclusivo, in linea con la Risoluzione 2254 delle Nazioni Unite. In questa prospettiva è necessario continuare a sostenere con fermezza il lavoro dell'Inviato Speciale delle Nazioni Unite, Pedersen. 
MAE 7 Febbraio 2020

La vera sorpresa di questi giorni sul terreno sono stati gli uomini di Sardar Soleimani.
E' sconsigliabile comunque spedire il presidente della repubblica in Iran per fare opera di moral suasion. La Siria è l'unico modo per sopravvivere per l'Iran.
Uno dei luoghi comuni all'indomani della morte, fu che gli assadisti non sarebbero riusciti a gestire il battaglione iraniano. Inteso come afghani, pachistani, libanesi e quant'altro.
Per il momento sembrerebbero essere stati decisivi per le sorti di Idlib e dintorni.
La Turchia nelle ultime ore ha messo in mostra parecchio materiale umano e tecnologico.
Il che sta a significare che alla fine dovrebbero  accontentarsi di mantenere le posizioni e sterminare qualche terrorista per fare  risplendere i discorsi di Putin e Lavrov.
Il condizionale è sempre d'obbligo con Erdogan. Anche in libia.

Nessun commento:

Posta un commento