Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha spiegato: “Inaccettabili gli attacchi delle truppe ribelli agli obiettivi civili (ospedali e aeroporti), inaccettabile il silenzio di gran parte degli organismi internazionali a fronte di queste aggressioni. Chi alimenta la guerra in Libia, odia l’Italia e l’Europa e mette a rischio la sicurezza nell’intero continente.” askanews 30 luglio 2019
The air strike in Murzuq has claimed the lives of civilians in southern Libya, a region that is already paying a heavy price for the inability of the warring parties to end the crisis.
Indiscriminate attacks on densely populated residential areas may amount to war crimes and must cease immediately. As High Representative / Vice-President Mogherini stated on behalf of the EU on 2 August, those committing war crimes and those breaching International Humanitarian Law must be brought to justice and held to account.
We expect all Libyans to support the United Nations Special Representative's attempts to relaunch political negotiations and implement a truce on the occasion of the Eid al-Adha.
EEAS Brussels, 05/08/2019 - 16:10
A me non pare, come invece faceva notare Alessandro Pagano sul suo blog, che la definizione del ministro Salvini sia molto differente nella sostanza da quella usata dal presidente del consiglio in parlamento per riferire sulla situazione in Libia.
Il ribelle è comunque un potenziale interlocutore.
Il terrorista invece crea problemi. Nel caso di Haftar anche troppi.
Il ministro Salvini pare avere un feeling speciale con alcuni elementi del governo di Tripoli.
All'occorrenza nulla gli impedisce di (ri)aprire canali con Marshal Haftar.
In Siria si è usato questo stratagemma linguistico per evitare bombardamenti e sanzioni a gruppi di combattenti e sostenitori.
E anche per non perdere credibilità politica nell'arena internazionale.
Zenki e Ahrar Al Sham erano creature costruite e sostenute a fasi alterne principalmente da Qatar, Turchia e Stati Uniti. Si trattava di una realtà in fondo nota già all'epoca.
Abu Mohammad Al Joulani non si è mai preoccupato più di tanto di certe logiche poichè i suoi emissari erano, e sono ancora, interlocutori essenziali per diversi governi. E fare richieste circa designazioni o trattamenti particolari comporta una perdita di controllo.
Infatti molti gruppi che hanno ceduto alle lusinghe e ai soldi dei foreign backers sono alla fine stati riassorbiti in altri piccoli eserciti che non riescono a fare la differenza senza il supporto di Hayat Tahrir, TIP e Hurras AdDeen.
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