mercoledì 29 maggio 2019

Ha stato Hakan Fidan

@hasan0soufan 25m25 minutes ago More في خضم الحملة الهمجية التي يتعرض لها شعبنا والعالَم يتفرج على مآسينا لن نتردد في فعل كل ما يمكننا للتصدي لهذه الحملة وحماية الأرض والعرض وقد سئمنا من مسلسل الذرائع المزعومة والاحتياطات الزائفة التي لم تمنع الكيماوي عن الغوطة ولا التهجير عن حمص ودرعا،قتالنا كافةً هو سلاحنا الأقوى

Ci sono di tanto in tanto incontri al vertice ma raramente o mai, almeno andando a memoria, è giunta notizia di una compagine così rappresentativa. La difficoltà di mettere assieme tanti comandanti di rilievo in una sola riunione, così come è avvenuto la settimana scorsa, sta nel garantirne la sicurezza oltre che nel farne convergere le intenzioni. In questo caso probabilmente il MIT ha giocato un ruolo importante nell'organizzazione.

Al Jafaari si agita più del solito perché sa perfettamente che il tempo può aiutare i ribelli piuttosto che il regime.
Se l'intenzione è di creare uno staterello in stile Kadyrov (il discorso tenuto all'inaugurazione del centro per combattere l'estremismo violento richiama questo tipo di orientamento) la presenza di gruppi che vantano esperienza e preparazione militare può scombussolare i piani prolungando la guerra.
L'appello rivolto da Al Jafaari a tutti gli interlocutori stranieri affinché non sostengano più i ribelli, e si riprendano armi e foreign fighters, non è solo un invito. Piuttosto una minaccia da prendere in seria considerazione.
Nel frattempo si continua a discutere di operation room e ristrutturazione.
Difficile che si vada verso la formazione di un esercito unico. Come è accaduto in passato, Al Joulani sta cercando d'imporre le proprie condizioni in un'ottica di lungo periodo per ritrovarsi a capo di una formazione competitiva che non metta in discussione la sua leadership. Si potrebbe giungere ad un compromesso per realizzare una ristrutturazione dei singoli eserciti in maniera tale da consentire un migliore controllo del territorio.

Foto sana

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