mercoledì 6 marzo 2019

Hussama has a new home

Non garantisco sulla veridicità della notizia visto che è tra i più odiati sui social. Ma quello nella foto di sicuro è lui. La barba ormai ridotta al minimo racconta la sua storia e quella dell'evoluzione di un certo tipo di jihadismo.
L'uomo dei cinque milioni per il passaggio sul territorio di Zenki delle due fanciulle italiane ai tempi di Nusra. Hussama Atrash.
Avrebbe preso casa a Istambul. E dove sennò.
Per quelli che ancora mettono in dubbio il fatto che se in Italia non vi sono stati ancora attentati è principalmente merito del comparto antiterrorismo (forze dell'ordine e servizi segreti), basta guardare allo scenario turco.
Ricordiamoci Hamil Mehdi e il racconto del dottor Galzerano a proposito della segnalazione ricevuta dall'ufficiale di collegamento.
Il giovane di origini marocchine era il tipico pollo da Daesh.
Centinaia di giga consumati per guardarsi scene di guerra associate ai classici versetti del Corano estratti fuori contesto. Un ragazzo timido ed educato secondo i compaesani di Luzzi.
Se nel periodo in cui era in attesa di passare il confine, ci fosse stata qualche disputa tra Italia e Turchia per le solite questioni energetiche legate ad Eni, o anche il sospetto da parte turca che quei blogger e giornalisti che ogni tanto vengono beccati con le mani nel sacco in situazioni poco chiare potessero essere al soldo di qualche agenzia straniera, allora le cose sarebbero potute andare diversamente.
Piuttosto che fare partire una segnalazione per la controparte italiana Hakan Fidan avrebbe potuto piazzare Hamil Mehdi in uno di quei gruppetti poi confluiti nel fronte nazionale. Il giovane dall'espressione spaventata sarebbe potuto diventare un temibile combattente anti YPG/PKK oppure sarebbe stato mandato nel cuore di Idlib con un autobomba per convincere Al Joulani a smantellare Hayat Tahrir. Avrebbe potuto anche sviluppare carattere e carisma tali da formare una rete in Italia per compiere attentati.
Il fenomeno terrristico moderno, così come è stato rimodellato da Daesh, si snoda su varie direttrici e su altrettante deve essere contrastato. Alcuni meccanismi però, che esulano dal piano criminale, possono intromettersi e determinare variazioni letali.
Tra i tanti fattori che hanno contribuito a condurre verso il rischio molto vicino allo zero, il lavoro e il coordinamento tra le varie componenti dell'antiterrorismo hanno avuto il peso maggiore.

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