"Certain designated terrorist organizations, including Hayat Tahrir al-Sham, remain active in this area. Yet those fighters account for a fraction of Idlib's population. In order to eliminate terrorist and extremist elements in Idlib and to bring to justice foreign fighters, a more comprehensive international counterterrorism operation is necessary,"
Quella dell'articolo sul Wsj, è la mossa della disperazione per Erdogan.
Funzionerebbe se la Turchia, così come il Qatar che sembrerebbe averlo ispirato, avesse messo in piedi un sistema efficiente di PR e lobby.
E soprattutto se non ci fosse la questione libica.
Ormai conta solo la Libia. A Idlib non c'è petrolio e gli interessi sono monopolio di pochi.
Tanto per spiegarlo a chi si vanta dei corridoi umanitari istituiti .
E' vero quello che afferma Erdogan nell'articolo.
La Turchia finora ha mantenuto l'ordine al Nord. E la popolazione si sente sicura.
Il richiamo all'intervento di respiro internazionale nasce dalla consapevolezza che russi e iraniani non hanno un buon controllo del territorio e lasciare la guida agli assadisti non può che generare caos.
Tra qualche giorno scade il termine per una risposta definitiva da parte di Hayat Tahrir a proposito dello scioglimento. HTS è un ottimo alleato per la Turchia. Erdogan deve trovare una maniera almeno cosmetica, senza fare perdere la faccia ad Al Joulani e assicurandogli una contropartita adeguata, per fare sembrare che il gruppo sia allineato e sotto il controllo turco.
Nessun commento:
Posta un commento