L'operazione che ha portato il settore maglieria ad essere distribuito nei magazzini Selfridges in Inghilterra (una frazione minima e in perdita secondo la stampa nazionale, rispetto alle attività in cui attualmente investe il gruppo) ha mostrato quello che pare essere il vero limite della famiglia Benetton, piuttosto che la comunicazione come sottolineato da più parti in occasione della tragedia del ponte Morandi.
Da un lato è stata concessa l'esclusiva su una linea vintage.
Quella degli anni ottanta che tanto successo portò al marchio. Per altro verso la si è lasciata in balia dei meccanismi moderni. I capi possono essere acquistati anche sul sito dei grandi magazzini. Benetton è in bilico tra presente e passato.
Così facendo, offre il fianco agli attacchi. Quel poster con ragazzi mezzi nudi e di ogni razza abbracciati tra loro, che vent'anni fa era all'avanguardia, oggi risulta obsoleto perché razzismo e multiculturalismo hanno preso pieghe diverse a seconda dei continenti e dei Paesi attraversati.
Non a caso sui social quella foto ha catturato la dose maggiore d'insulti nei giorni della tragedia del Morandi. Se attualmente è possibile portare a termine un'operazione come quella Abertis con relativa facilità, non stupisce che l'ampliamento degli aeroporti di Roma potrebbe rimanere in sospeso per molto tempo. Un parco è un ostacolo difficile da superare con l'opinione pubblica che viene strumentalizzata di proposito dai nemici.
I Benetton sono troppo chiusi nelle loro gabbie dorate della finanza e poco vicini alla realtà della vita.

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