Se il reverendo Brunson fosse cattolico, non sarebbe finito sotto l'ala protettrice di Trump.
E nemmeno nei discorsi dei khawarij.
In apparenza vivo e vegeto, tra le tante cose dette da Al Baghdadi, risulta interessante il riferimento agli attacchi in Giordania. Attribuiti dagli investigatori a simpatizzanti di Daesh, potrebbero essere piuttosto espressione di una faida locale che vede come sempre Shaykh Al Maqdisi attore principale.
La crisi economica, per il momento tamponata dall'intervento delle monarchie del Golfo, e la fragilità della monarchia, tenuta in piedi ancora dagli equilibri tribali (tribù anche loro in rivolta ma per il pane, come sottolineato da Baghdadi), rendono la Giordania un obiettivo di prima scelta per il terrorismo.
Gli attacchi di Salt e Fuheis non hanno mostrato un grande livello di preparazione e coordinamento.
In futuro lo scenario potrebbe cambiare.
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