La reazione dei siriani è comprensibile.
Ma per una malattia come il cancro al seno non si deve gioire.
Soprattutto se colpisce una madre.
Un mostro di donna.
Pur sempre una madre.
Asma è parte integrante della macchina degli orrori della famiglia Assad.
Non potrà mai certo dire di essere stata costretta al sacrificio.
Deve essere portata a rispondere dei crimini del regime nei tribunali di competenza allo stesso modo del marito.
Risulta interessante la strategia mediatica posta in essere dalla coppia.
Nella prima immagine diffusa è in bella mostra la scritta sulla coperta a testimonianza delle cure prestate nell'ospedale militare. In altre sequenze l'immagine della first lady è associata a frasi di tenore motivazionale pronunciate dalla donna.
I carnefici non mollano mai.

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