martedì 7 agosto 2018

La scelta di Erdogan

E' sempre fitto il dibattito, alimentato anche dalle voci in arrivo dal nord della Siria, attorno al futuro di Idlib in relazione all'orientamento di Hayat Tahrir rispetto alle pressioni-minacce di provenienza turca. La risposta ai vari interrogativi sta nelle immagini arrivate ieri da Taftanaz.
Shaykh Al Joulani non fa mai nulla che gli possa precludere, nel breve o lungo termine, l'obiettivo prefissato.
In questo caso si tratta della libertà del popolo siriano dalla dittatura e dalle ingerenze.
Non è una questione di potere. Altrimenti avrebbe potuto tranquillamente riconciliarsi con Al Zawahiri e riprendersi una sfera d'influenza maggiore anche di quella posseduta in passato.

Se Al Joulani ritiene che lo scioglimento di Hayat Tahrir e il conseguente assorbimento nel Fronte di Liberazione Nazionale, possono garantire pace e libertà al suo popolo, non esiterà un solo momento a mettersi al servizio di un altro esercito e di un altro comandante.
Lo stesso si può dire per le opzioni al momento sul tavolo.
1) Un'offensiva militare, assieme ai gruppi sostenuti dalla Turchia, tesa a sterminare Hurras adDeen.
2) L'offerta ai turchi di un controllo del territorio tale da depotenziare la costola siriana di Al Qaeda. Il riassorbimento della parte più accondiscendente e l'eliminazione pezzo per pezzo degli elementi che danno più fastidio.
Questo è Al Joulani. La sua logica è molto semplice. Prendere o lasciare.
Il messaggio inviato da diverse settimane, e in particolare ieri, sta a significare che lui è perfettamente in grado di tenere sotto controllo la situazione.
Con le armi, con le parole dette e non dette, con gli accordi.
Hayat Tahrir ha già fatto la sua scelta.
Adesso tocca alla Turchia.

La sopravvivenza di Erdogan e Al Joulani sta in un obiettivo comune.
La stabilità del nord della Siria nel breve termine.
Per Erdogan e Hakan Fidan c'è una scelta obbligata rispetto alla formazione di Al Joulani.
Avvalersi della potenza militare di Hayat Tahrir.
E soprattutto beneficiare dell'evoluzione ideologica e  della coscienza politica maturate nell'ultimo anno da HTS.
Dare ad Al Joulani, ai suoi uomini e alle loro famiglie, un'opportunità giusta per tutti.
Per la Siria e il suo popolo.

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