E' sempre fitto il dibattito, alimentato anche dalle voci in arrivo dal nord della Siria, attorno al futuro di Idlib in relazione all'orientamento di Hayat Tahrir rispetto alle pressioni-minacce di provenienza turca. La risposta ai vari interrogativi sta nelle immagini arrivate ieri da Taftanaz.
Shaykh Al Joulani non fa mai nulla che gli possa precludere, nel breve o lungo termine, l'obiettivo prefissato.
In questo caso si tratta della libertà del popolo siriano dalla dittatura e dalle ingerenze.
Non è una questione di potere. Altrimenti avrebbe potuto tranquillamente riconciliarsi con Al Zawahiri e riprendersi una sfera d'influenza maggiore anche di quella posseduta in passato.
Se Al Joulani ritiene che lo scioglimento di Hayat Tahrir e il conseguente assorbimento nel Fronte di Liberazione Nazionale, possono garantire pace e libertà al suo popolo, non esiterà un solo momento a mettersi al servizio di un altro esercito e di un altro comandante.
Lo stesso si può dire per le opzioni al momento sul tavolo.
1) Un'offensiva militare, assieme ai gruppi sostenuti dalla Turchia, tesa a sterminare Hurras adDeen.
2) L'offerta ai turchi di un controllo del territorio tale da depotenziare la costola siriana di Al Qaeda. Il riassorbimento della parte più accondiscendente e l'eliminazione pezzo per pezzo degli elementi che danno più fastidio.
Questo è Al Joulani. La sua logica è molto semplice. Prendere o lasciare.
Il messaggio inviato da diverse settimane, e in particolare ieri, sta a significare che lui è perfettamente in grado di tenere sotto controllo la situazione.
Con le armi, con le parole dette e non dette, con gli accordi.
Hayat Tahrir ha già fatto la sua scelta.
Adesso tocca alla Turchia.
La sopravvivenza di Erdogan e Al Joulani sta in un obiettivo comune.
La stabilità del nord della Siria nel breve termine.
Per Erdogan e Hakan Fidan c'è una scelta obbligata rispetto alla formazione di Al Joulani.
Avvalersi della potenza militare di Hayat Tahrir.
E soprattutto beneficiare dell'evoluzione ideologica e della coscienza politica maturate nell'ultimo anno da HTS.
Dare ad Al Joulani, ai suoi uomini e alle loro famiglie, un'opportunità giusta per tutti.
Per la Siria e il suo popolo.
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