In segno di affetto e riconoscenza per quanto accaduto 21 anni prima, l’emiro portò anche un dono. Di cosa si trattasse non è dato sapersi. Ma le sorprese non finiscono qui. Per ricambiare l’ospitalità ricevuta, il reale ha infatti invitato Teresa e tutta la sua famiglia a trascorrere il Natale a casa sua, in Qatar. Ovviamente come suoi ospiti. Così, emozionati, Teresa e Hamad bin Khalifa Al Thani si sono salutati con la promessa di rivedersi molto presto.
ilfattoquotidiano
A tutti i regnanti del Golfo quando si trovano in giro per il mondo, in particolare durante periodi di vacanza in Paesi come Francia, Marocco, Italia, capita d'imbattersi nella popolazione locale, oltre che nelle istituzioni, e di mantenere rapporti nel lungo periodo. Fuggono dalle telecamere, ma non rimangono chiusi sulle navi o nelle ville affittate.
L'abilità del Qatar sta piuttosto nello sfruttare un certo tipo di narrazione veicolato attraverso i gruppi editoriali di riferimento nei Paesi in cui maggiormente fanno affari, per costruire un'immagine in grado di attutire la percezione della popolazione rispetto ad attività "scomode" messe in atto assieme ai governi occidentali.
Su questi dettagli il Qatar riesce ad essere vincente sull'Arabia Saudita.
Interviste e articoli che di tanto in tanto escono sui giornali del gruppo Gedi ad esempio, con il semplice scopo di spiegare la posizione rispetto alla disputa del Golfo o i progressi fatti grazie al nuovo corso impresso dal giovane principe saudita, non hanno lo stesso tipo d'impatto delle storie diffuse dai circuiti di Bishara e dai suoi referenti nel panorama internazionale.
Unico grande insuccesso fu, probabilmente a causa del cattivo coordinamento con le lobby al Congresso, quello di Al Jazeera America.
In questo contesto risulta più facile per la Gran Bretagna e la Francia vendere armi al Qatar piuttosto che all'Arabia Saudita. Il ruolo del Qatar in Libia, Siria e Africa in generale viene spesso dimenticato grazie ad una ottima strategia di PR.
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