lunedì 13 agosto 2018

إنا لله وانا اليه راجعون ،وحسبنا الله ونعم الوكيل

Shaykh Rami Dalati (Allah ne abbia misericordia e perdoni i suoi peccati) era una figura influente e riverita nel panorama rivoluzionario in Siria.
Al di là di un periodo trascorso nel consiglio supremo del Free Syrian Army, si era adoperato nel corso degli anni per far sì che maturasse una coscienza politica all'interno della galassia jihadista. Per far comprendere non solo che essere uniti poteva favorire la vittoria militare, ma che il dialogo interno e la collaborazione possono contrastare le dinamiche complesse che animano la guerra siriana e le interferenze esterne.
Aveva fatto più volte da mediatore tra le varie fazioni.
E' stato spesso indicato come vicino ad Hayat Tahrir al Sham.
In realtà il dottor Dalati fu il primo a vedere le grandi potenzialità, sia per la rivoluzione che per lo jihadismo, che il passaggio dalla violenza e dall'estremismo che caratterizzavano Nusra ai tempi in cui era parte di Al Qaeda, a un modello ideologico più raffinato e incline al confronto, come è diventato attualmente, potesse costituire un salto di qualità per i gruppi jihadisti. I suoi studi sono sempre stati presi in debita considerazione. Le espressioni di stima, tributate dai giuristi di Hayat Tahrir nelle ore successive alla morte, ne sono testimonianza.
Shaykh Dalati lascia un grande vuoto e una inestimabile eredità fatta di idee e determinazione verso il cambiamento.
Yousuf al Hajar e Zaid al Attar di Hayat Tahrir, ma anche i responsabili degli uffici politici degli altri gruppi, dovrebbero raccogliere quel patrimonio ed essere più incisivi rispetto ai comandanti militari.

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