“Even if only some aspects of the serious Trump sanctions on Iran were imposed on Lebanon,” he said this would be much more effective than a war against Hezbollah – if there was “a clear message that sanctions would only be removed if: 1) Hezbollah gave up its arms or was absorbed entirely into the Lebanese army, and 2) Iran has to withdraw its tentacles completely from Lebanon.”
albawaba
La volontà dei libanesi di non lasciarsi coinvolgere da dinamiche esterne è stata poi confermata dalla reazione sostanzialmente compatta alla crisi determinata dalle dimissioni (poi ritirate) del Presidente Hariri, vissute con disappunto, come "indotte" da pressioni esterne, anche da componenti non tradizionalmente favorevoli all'attuale Premier.
Sicurezza Nazionale
Per il momento Hezbollah è abbastanza integrato rispetto agli apparati militare e d'intelligence libanese.
Si spiega perchè Netanyahu è convinto che si possano individuare con facilità le milizie iraniane presenti in Siria in posizioni insidiose per Israele, prenderle e piazzarle su un aereo con biglietto di sola andata. Cambiano i direttori ma l'impronta resta.
La percezione rispetto all'influenza esercitata dalla monarchia saudita rappresenta una criticità particolare per il popolo libanese.
Il "rapimento" di Hariri poi, ha coinvolto diversi attori in regione e fuori.
Ma in generale, allo stesso modo in cui in Iran le sanzioni hanno rafforzato il legame tra popolazione, governo ed establishment religioso, le misure economiche e finanziarie in grado di fiaccare l'economia del Libano, che come altri Paesi dell'area ha già subìto di riflesso gli effetti di quelle poste in essere nei confronti dell'Iran, non determinerebbero l'effetto voluto.
I libanesi sono perfettamente consapevoli del fatto che buona parte dei problemi che li affligge deriva dalla presenza degli Hezbollah. Ma questi sono perfettamente integrati nella società.
Un colpo ben assestato all'economia libanese inoltre, danneggerebbe molti interessi europei ed americani.
Il ragionamento di Pardo è carente anche sotto un altro aspetto, che vede coinvolti proprio i governi occidentali che continuano a sostenere in varie maniere l'esecutivo libanese senza peraltro riuscire ad essere incisivi sul suo rendimento.
E' necessario costruire una contronarrazione politica efficace.
Una opzione che risulti migliore degli Hezbollah.
Ci hanno provato, come al solito a modo loro i sauditi, finanziando la campagna elettorale dei partiti che avrebbero potuto sottrarre voti alla coalizione di cui sono parte gli Hezbollah.
Ma con scarso successo.
A dispetto delle argomentazioni con le quali Hariri intrattiene gli interlocutori internazionali, sono lui e Aoun assieme agli apparati di sicurezza, a tenere in piedi il sistema Hezbollah.
Una struttura che agisce con metodiche di tipo mafioso.
Se Assad adesso fa la voce grossa a proposito del fatto che gli Hezbollah devono rimanere in Siria, è perchè sa perfettamente che essi rappresentano una forza politica che in Libano non può essere ignorata. E anzi è ben integrata.
Finchè non si oppone ad essa un'alternativa politica concreta, è inutile cercare di estrometterli dalla scena con metodi drastici.
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