domenica 15 luglio 2018

Bene

Bene: tranne fatti oggettivi (come la barba lunga) e perfino confermati da Hidri (come l’aver visto dei video di propaganda), non c’era nulla che potesse reggere un accusa in giudizio, d’altronde, per stessa ammissione degli inquirenti, non stava progettando attentati, ma l’espulsione è figlia solo di una “prognosi di pericolosità futura”, ovvero del sospetto. Oppure, di “scarsi ed equivoci elementi” che ora potranno essere discussi davanti al tribunale amministrativo per decidere se revocare o meno l’espulsione: Hidri da ormai quasi due anni ha abbandonato tutto ciò che aveva a Vigarano, costretto – insieme alla famiglia – a doversi rifare una vita in Albania. estense

Una legge può anche fare il processo alle intenzioni (cosa che secondo il procuratore Roberti il decreto antiterrorismo non è).
Però gli apparati investigativi devono avvalersi di analisti capaci.
Sennò sembra che la norma sia stata elaborata per togliersi dai piedi un po' di gente.
Cosa che almeno in parte sembra essere.

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