domenica 3 giugno 2018

Un funzionario poco informato

Bisogna fare chiarezza su un punto.
Il passaggio molto travagliato, verso Jabhat Fath prima e Hayat Tahrir in seguito, non ha trasformato Nusra in un collegio di educande.
Si combatte ancora con metodi poco ortodossi.
E la serie di vendette e ricatti che solitamente caratterizza uno scenario caotico come quello siriano, è all’ordine del giorno. Ma tutto ciò si verifica in misura molto minore rispetto al passato qaedista e all’impegno ormai accantonato nella jihad globale.
Questo accade perché mentalità e obiettivi sono cambiati.
Il distacco da Al Qaeda inizialmente è stato adottato per evitare i bombardamenti americani.
Ci furono intense discussioni nell'arena jihadista.
Shaykh Abu Anas al Libi consigliò il passo a Shaykh Abu Mariya al Qahtani, quando Shaykh Al Joulani era molto refrattario poichè prevedeva le difficoltà e le controversie che poi effettivamente seguirono. E lo convinse sottolineando che l'impegno in una guerra complessa come quella siriana esigeva un focus particolare sullo scenario locale e il sostegno della popolazione. Fattori difficili da coltivare se ancora legati al marchio di Al Qaeda e alle sue pratiche violente e prive di ordine e disciplina.
Dal Luglio del 2016, quando Al Julani annunciò la separazione, è iniziato il calvario conseguente alle diatribe tra i vertici di Nusra e quello di Al Qaeda Central.
Ma l'effetto più prorompente, corroborato dai fatti e da un cambio di mentalità e approccio, è stato l'ammorbidimento dell'ideologia. Cosa che viene spesso rinfacciata dai qaedisti che hanno lasciato Nusra e che però ha anche determinato l'evoluzione del gruppo dal punto di vista politico e culturale.
La cessione della gestione amministrativa ad un governo di tecnici nelle aree liberate e l'organizzazione di attività di studio (non solo religioso) e di intrattenimento per i cittadini ha contribuito a trasformare l'approccio verso la lotta di liberazione nel suo complesso.
Non solo conquista di territori, ma anche di cuori e menti.
Vi è ancora, a seconda delle esigenze, un livello basilare di collaborazione militare sui campi di battaglia con Al Qaeda. Ma questo non incide più di tanto sugli sviluppi delle vicende interne ad Hayat Tahrir. E rimane uno stato di conflitto permanente tra Al Joulani ed Al Zawahiri e i rispettivi entourage.

Pur essendo da tempo ai vertici degli uffici governativi impegnati nel contrasto al terrorismo (ministero della giustizia, sicurezza nazionale) l'Ambasciatore Sales è specializzato in diritto e normativa. Non ha alcuna esperienza investigativa nè di pratica nelle aree di guerra come ad esempio Brett McGurk.
Le considerazioni a margine della designazione terroristica di Hayat Tahrir, a proposito di quello che sarebbe solo un escamotage usato da Al Qaeda per sfuggire alle operazioni militari, non corrispondono a verità.
Vanno prese per quello che sono. Elucubrazioni di un burocrate.
A livello pratico però, determineranno le strategie messe in campo non solo dagli Stati Uniti, ma anche dagli alleati, in materia di antiterrorismo e interventi in Siria.
Un focus ingiustificato ed eccessivo su Hayat Tahrir può provocare un calo di attenzione da Hurras adDeen che è il vero rappresentante qaedista nell'area. Si rischia di compiere lo stesso tipo di errore che ha visto sorgere e consolidare la presenza di Daesh quando l'interesse era diretto esclusivamente su Al Qaeda.
L'intervento di Sales è stato probabilmente determinato dai timori per la collaborazione tra la Turchia e Hayat Tahrir. Gli americani inoltre, ormai decisi a mantenere Assad al potere, probabilmente stanno progettando una stretta finale su Idlib attraverso le SDF.
Una strategia del genere non può che creare caos ulteriore.

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