sabato 14 aprile 2018

Mosca scarica Haftar e Assad

La gestione mediatica degli eventi tra Siria e Libia è indicativa del fatto che Putin forse per la prima volta in carriera si sente messo all'angolo dalle proprie trame.
Potrebbe essere vera la storia della telefonata a Netanyahu, un paio di giorni fa, per scongiurare una escalation.
Le dichiarazioni della Zakharova (Assad is not our guy, is much more of your guy) sono il segnale della difficoltà a mettere in chiaro con gli interlocutori internazionali che la Russia supporta la lotta al terrorismo e non Assad. La retorica degli standard doppi, la minaccia di interrompere la condivisione di informazioni e le ritorsioni in campo energetico non sorreggono le velleità russe come in passato.
Questo quadro conferma che la mossa del dittatore di usare le armi chimiche aveva il preciso scopo di rendersi indipendente da Putin che non intende lasciarlo al timone a tempo indeterminato.
Il caso Skrypal ha esasperato ulteriormente la situazione.
Kommersant che dava per morto Haftar nella serata di ieri, e dipingeva il suo esercito come allo sbando, è un altro segnale di apparente debolezza.
Putin adesso è consapevole del fatto che la prossima volta potrebbe esserci un attacco diretto contro gli obiettivi russi e senza preavviso.

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