martedì 20 marzo 2018

Ibn kalb

«Aspettiamo di leggere le motivazioni da depositare entro 90 giorni – spiegano i difensori di Jalal –. L’aspetto positivo da sottolineare è la rimozione dell’accusa di terrorismo che per il nostro cliente era un marchio ingiusto. Le motivazioni serviranno anche a capire meglio in che misura viene riconosciuta l’istigazione a delinquere». iltirreno 8marzo2018

“Attendevamo da mesi questo decreto – spiega il sindaco Sabatino Di Girolamo – Come ho detto in passato, accanto a fondi propri, il Comune intende partecipare a questo importante bando per intercettare anche fondi esterni, ministeriali, in quanto attribuiamo un’importanza fondamentale, a fini di sicurezza, all’implementazione della videosorveglianza nella città. Ho dato, quindi, disposizione ai dirigenti di dare la massima priorità alla redazione delle domande, con molto scrupolo, perché intendo conseguire l’obiettivo di avere questi aiuti economici. Vogliamo mettere, al più presto possibile, sotto videosorveglianza i punti della città più critici per la sicurezza”.cityrumours 19marzo2018

C'è una sproporzione tra quello che accade e quello che i vari ministri degli Interni... con l'ultimo, che Dio lo perdoni..., riescono ad elaborare... che mette paura, veramente
huffingtonitalia 19marzo2018

Che Dio lo perdoni suona un pò come le esternazioni di Mahmoud Abbas.
Nella registrazione resa disponibile da radioradicale non si riesce a captare quella frase. E' in linea con il personaggio comunque. Potrebbe averla pronunciata dopo la presentazione del libro a colloquio con i presenti e a microfoni spenti.

La percezione di sproporzione deriva dalla convinzione che un fenomeno criminale che poggia su basi ideologiche sia più assimilabile ad espressioni di dissenso che a terrorismo ed eversione veri e propri. Questo concetto è ammissibile in Paesi come quelli del Maghreb. Sistemi cioè molto lontani dalla democrazia, ancora dominati da povertà, corruzione e repressione, e in cui è difficile trovare sbocchi ragionevoli per fare valere le proprie idee di cambiamento della società.
In una realtà come la nostra, con una lunga tradizione di terrorismo interno ed internazionale, man mano che il fenomeno riemerge in forme più evolute e ambigue, gli apparati investigativi e giudiziari blindano la sicurezza con leggi sempre più in grado di intercettare l'atto criminale nelle fase embrionale e di colpirlo in maniera molto dura.
Quando il ministro parla di "progettualità" in relazione al decreto antiterrorismo, evidentemente intende che anche un pensiero può esprimere una intenzione concreta. Questo dicono le inchieste di cui abbiamo saputo fino ad ora. Nemmeno i due ragazzi in giro attorno alla base di Ghedi sembravano avere in animo un attentato vero e proprio.
Buona parte dell'impianto normativo sul quale poggia attualmente la sicurezza italiana è stata in fondo ereditata da precedenti gestioni. Poiché però il ministro Minniti è l'artefice di tutto ciò, visto che lavora da una vita dietro le quinte, e ha quei modi in apparenza un po' crudi che lo fanno apparire più di destra che di sinistra, risulta essere sempre il cattivo della situazione.
La percezione di sproporzione deriva anche dalla mancanza di politiche sociali in grado di incanalare nel sistema democratico le energie negative di certi soggetti che sempre più si sentono vittime e ascoltano i consigli dei cattivi maestri.
Visto il risultato delle recenti elezioni, la situazione sembra destinata a rimanere tale se non addirittura a peggiorare.



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