mercoledì 14 marzo 2018

For the better

Now he’s in a better position. Mohammed bin Salman February 2018

United Kingdom-Saudi Arabia Joint Communiqué
- Lebanon: The two countries agreed to work together to support the Lebanese Government and to work together to counter Hizbollah’s destabilizing role. Spa March 2018

Foto Saad Hariri

Il cambio di strategia da parte di Mohammed bin Salman, a quanto pare ispirato da Kushner, vede in un certo senso perdenti sia gli Hezbollah che Hariri. In questo modo si potrebbe intendere la frase sibillina pronunciata dall'erede al trono nel corso dell'intervista al Washingtonpost.
Un approccio meno aggressivo nei confronti dell'Iran e dei suoi proxy in Libano, unitamente a toni più concilianti, dovrebbe richiamare la collaborazione degli alleati.
La recente presenza di un inviato come Nizar Aloula, piuttosto che Thamer al Sabhan notoriamente poco gradito agli interlocutori dell'Arabia Saudita in regione, è indicativa della nuova strategia. La ricerca capillare di alleanze tra i sunniti e nei blocchi sciiti vicini agli Hezbollah. L'obiettivo è l'isolamento del gruppo di Nasrallah. Si tratta di una tattica che nasce dalla constatazione del fatto che Hariri non è ormai più da tempo il rappresentante sunnita per eccellenza in Libano. E obiettivo primario è anche quello di non attirarsi le ire della popolazione locale come accaduto nel corso del recente "rapimento". Dopo averlo aiutato con qualche commessa in Arabia Saudita e alleviando altre beghe economiche, Saad Hariri è di certo in una posizione migliore. Non dovrà più subire pressioni eccessive da parte di Hezbollah e reali sauditi che non vogliono più dipendere come in passato dalla sua collaborazione. Rimarrà comunque a loro disposizione.

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