sabato 30 dicembre 2017

Interne

Le logiche interne della Ps sorprendono. Poliziotti che “hanno gettato discredito sull’intera nazione” non risulta abbiano subito sanzioni disciplinari e, scontata l’interdizione, rientrano ai piani nobili del corpo. Mentre funzionari che si sono macchiati di colpe assai meno infamanti subiscono durissime sanzioni. Vale la pensa ricordare il caso di Filippo Bertolami vicequestore romano che nella sua veste di sindacalista ha fatto denunce scomode sulla gestione della polizia, specie all’epoca di Gianni De Gennaro, Antonio Manganelli e Alessandro Pansa: sprechi, utilizzo di beni, promozioni di agenti condannati come quelli del G8. Poche settimane fa è stato sospeso per undici mesi complessivi perché non avrebbe stampato un documento e perché non si sarebbe recato nell’ufficio del superiore. repubblica

Che poi alla fine riflettendoci, questa serie di articoli sulla questione Diaz-promozioni (o reintegro) torna utile all'attuale dirigenza di polizia e al governo stesso. In fondo non fanno altro che esercitare la solita pressione ma al momento giusto. In periodo pre-elettorale e a pochi mesi dalle nuove nomine. Che potrebbero anche non essere proprio nuove. Al momento il passaggio ai due anni non ha portato grossi benefici.  Potrebbe indurre i soggetti attenzionati al ritiro anticipato il che porrebbe  sotto luce migliore ministro e capo della polizia.
Non tutti i mali vengono per nuocere. O meglio.
Risultano essere mali a seconda della regia.

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