lunedì 9 ottobre 2017

Passeggiando in bicicletta

Dopo aver visto il dottor Galzerano in divisa, se nei prossimi giorni arrivasse almeno un audio di Sheikh Al Julani, a conferma che sta bene, posso affermare di essere la persona più felice del mondo.

Due punti sono poco chiari sull'arresto.
Siamo sicuri che nel 2014 Anis diede le generalità di un libico o altra nazionalità e non quelle del fratello incensurato ? Sulla stampa straniera si parla di un mandato di arresto, emesso prima che partisse, per reati vari tra i quali il finanziamento del terrorismo. E comunque pare che i fratelli fossero noti alla polizia.
Se le autorità tunisine avessero passato le informazioni su Anis sin da allora, il cognome avrebbe potuto fare suonare un campanello d'allarme. Uno che attiva una scheda telefonica a proprio nome appena entra in Italia, probabilmente lo fa perchè in Liguria non ha contatti, ma anche perchè non è esattamente un genio.
Dal momento che il profilo attuale del potenziale terrorista è legato ad una serie di parametri totalmente slegati dal fenomeno terroristico puro, ma che in un lasso di tempo più o meno breve trovano in esso un certo grado di convergenza, il lavoro dell'antiterrorismo dipende essenzialmente da tre comparti : immigrazione, anticrimine/controllo del territorio, autorità dei Paesi di riferimento. Quando questi tre filtri funzionano, l'antiterrorismo rende in maniera ottimale. Questo è il motivo per il quale il nostro Paese finora non è stato lambito da attentati.
Pur essendo sfuggito dai radar nel 2014, dal cognome sarebbero potute iniziare le ricerche su eventuali reti di foreign fighter. Reti che avremmo potuto ricostruire anche in questi giorni.
Dalla moglie dell'attentatore non usciranno grandi novità.
Si è rifiutato di collaborare. Ma perchè lasciarlo andare così in fretta ?
Esigenze giudiziarie o di natura politica ?


Nessun commento:

Posta un commento