mercoledì 27 settembre 2017

The last of the secret agents

Gli americani, nel bene e nel male, giocano un ruolo molto importante nelle decisioni dei governi in medio-oriente.
Carol Fleming al Ajroush era ufficialmente un diplomatico americano che aveva abbandonato la carriera dopo aver conosciuto un collega saudita che avrebbe in seguito sposato. Negli ultimi anni della sua vita ci aveva raccontato di essere stata un operativo della Cia. Impegnata tra parrucche e travestimenti dall'Egitto al Pakistan. Il suo blog era diventato un riferimento importante non solo nel Golfo ma nel mondo intero. Quella delle donne alla guida era una delle tematiche di cui spesso discuteva.
Se fossero ancora vivi sia lei che il marito, avrebbero sicuramente festeggiato con noi sui social la scorsa notte.

Quello che in occidente non si comprende, è che le donne arabe in quell'area non vogliono rompere con le tradizioni e la cultura del loro Paese di cui vanno fiere. Vogliono semplicemente riportarle ai valori originari. E per fare ciò, devono essere supportate ma non istigate o costrette.
La battaglia per il diritto alla guida era un richiamo alla società di cui fanno parte a non perdersi nell'abuso di cattive abitudini e stereotipi. C'è tanto di buono nelle tradizioni arabe. La grinta e la determinazione delle donne saudite trae forza dalla loro storia.
Quello che stona in questo momento storico, è che la decisione è arrivata quando è in discussione la validità del piano Vision 2030 e della strategia complessiva per il futuro di Aramco. E all'indomani di una serie di arresti che ha colpito la libertà di espressione. Indubbiamente si tratta di una vittoria. C'è da sperare che non sia maturata semplicemente per coprire una sconfitta.

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