domenica 17 settembre 2017

L'uomo delle aquile vuole il confronto pubblico

(ANSA) - ROMA, 17 SET - Il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo, dice basta - tramite il suo legale, Francesco Romito - alle "gravissime accuse infondate" mosse nei suoi confronti nella vicenda Consip e si dice pronto a "un pubblico confronto" per "esercitare i diritti di difesa e di informazione al cittadino". L'obiettivo è quello di dissipare ogni dubbio rispetto a "paventate minacce alle Istituzioni ed altre azioni eversive" cui hanno fatto riferimento "diversi parlamentari", il "ministro della Difesa e infine il premier". "Vista l'escalation mediatica delle vicende legate all'indagine Consip ed alle gravissime accuse infondate rivolte al Capitano Ultimo ed ai suoi carabinieri, riteniamo doveroso - afferma il legale, per conto di De Caprio - renderci disponibili ad un pubblico confronto al fine di chiarire dubbi e sospetti.

E chiudiamo il weekend targato De Caprio in attesa della settimana targata Ultimo.
La mia insegnante di lettere sosteneva che sono un difensore delle cause perse.
Infatti sono passata dalla difesa del diritto di Provenzano a morire dignitosamente a quella di un pazzo scatenato che vuole esercitare il diritto di difesa e di informazione in un Paese come l'Italia.

Il colonnello De Caprio deve innanzitutto difendersi sul doppio piano giudiziario e disciplinare se verrà sottoposto a qualche provvedimento da parte dell'Arma.
La costruzione mediatica della vicenda è stata architettata ad uso e consumo della parte politica che può trarre vantaggio dall'inchiesta Consip e per distogliere l'attenzione dalle presunte responsabilità dei vertici dell'Arma nell'inchiesta giudiziaria.
Probabilmente anche per togliere dalla scena il colonnello.
Non mi stupirei se qualche rappresentante delle istituzioni, dopo avergli descritto il futuro che lo aspetta con tutti questi carichi ulteriori dopo il processo per la trattativa, lo invitasse a dimettersi per evitare ulteriori beghe.
De Caprio è stato sottoposto a grandi pressioni negli ultimi anni. Specie quando è stato scaricato all'Aise. Non mi stupirei nemmeno se questo transito fosse parte di un piano sfociato nelle vicende di questi giorni. E' naturale che abbia dato di matto dopo aver letto i giornali. E' caduto nella trappola. Però ha detto cose che un carabiniere in pubblico non deve dire. Questo è un fatto. Si è trattato della retorica che spesso usa. Ma adattata alle circostanze attuali risuonava come una bomba.
Io non la butterei in rissa pubblica. Non fa per lui. Peggiorerebbe la situazione.
Farebbe il gioco esattamente del ministro della difesa, dell'ex primo ministro e anche del comandante generale. Se lui non rilancia, nel giro di qualche settimana l'escalation si esaurisce.
Deve solo difendersi nelle sedi opportune come ha sempre fatto.
Poi può anche tornare a fare la star in pubblico.
E soprattutto non deve farsi sfruttare da Scafarto. Deve anzi prenderne le distanze.
My two cents.

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