venerdì 25 agosto 2017

Da Baghdad a Idlib

As the superior military power in the city, the HTS will determine the position with regards to this issue, and thus it announced that it accepts all of the recommendations except for the request to disband itself.yenisafak

Al sermone tenuto oggi nella moschea di Bensh, nella provincia di Idlib, Sheikh Abu Jaber ha annunciato che Hayat Tahrir si scioglierà se ovviamente altrettanto faranno gli altri gruppi.
Il gioco delle de-escalation zones messo in atto dalla Russia mira essenzialmente a riportare la parte orientale della Siria sotto il controllo di Assad. In seguito, dopo una massiccia campagna d'influenza che è già in atto da diverse settimane ormai, con la scusa della presenza ad Idlib di al Qaeda, verrà portata a termine un'intensa operazione militare. A quel punto, visti i pochi territori rimasti in mano ai ribelli, all'opposizione siriana non rimarrà altro che accettare la cosiddetta soluzione politica, che non solo vedrà rimanere al governo Assad, ma addirittura lo porrebbe in una posizione di potere.
Questo avrebbero deciso De Mistura, russi e sauditi a dispetto del mezzo milione di morti e delle centinaia di migliaia di rifugiati e dispersi.
L'unica soluzione da opporre, per evitare la fine della rivoluzione, è lo scioglimento di tutte le fazioni militari che si metteranno al servizio di un governo ad interim del nord della Siria e non interferiranno nella costituzione delle amministrazioni civili e dell'autorità giudiziaria e di sicurezza.
Domani mattina ci sarà un'altra runione per parlare dei possibili candidati . Oltre al colonnello Riad al Asaad sono disponibili altri rivoluzionari noti e rispettati.

Oggi era presente ad Aleppo Sheikh Hasan Aldghaim Abu Bakr. Figura storica della rivoluzione e da sempre fiero oppositore di Nusra, si era rifugiato in Turchia per le pesanti minacce di morte ricevute. Il suo ritorno in Siria è indicativo della volontà di Hayat Tahrir di mettersi al servizio della popolazione. Il suo ingresso non sarebbe stato possibile senza un ordine diretto di Sheikh al Julani.
Al suo fianco molti componenti di Zenki. Visibile anche, con la inconfondibile barba rosso-bionda, la nostra vecchia conoscenza Sheikh Husama al Atrash. Tutti uniti in protesta contro il regime.
Se si giungesse ad un accordo, sarebbe un piccolo miracolo maturato a partire dalla separazione di Nusra da al Qaeda e realizzato grazie all'intenso lavoro di mediazione portato avanti in questi giorni da capi tribù e notabili di Idlib. E' la dimostrazione che oggi la via percorribile per liberarsi dal terrorismo è quella del negoziato con gli elementi ben disposti. E in ogni gruppo ce ne sono diversi.
Ai tempi di al Zarqawi e Calipari le condizioni erano proibitive.
Ma forse la via fu tracciata proprio allora.

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