giovedì 20 luglio 2017

All'Aise si sono liberati dei posti di lavoro

In un Paese normale sarebbe una notizia.
Da noi si entra giusto a spinte.
Quindi è inutile sperarci.

Se non ci sono conseguenze giudiziarie per il colonnello De Caprio e gli altri, evidentemente sia loro che il generale Manenti hanno approfittato della campagna stampa sull'affaire Consip-Scafarto per lasciarsi di comune accordo. Con buona pace dei titolisti che parlano di cacciata.
Tanto più che per l'occasione hanno rifilato al solito gonzo la notiziona della nomina del nuovo vice dell'Aise al quale starebbe lavorando alacremente il generale Manenti. Come se interessasse a qualcuno.
Io l'avevo detto fin dall'inizio che De Caprio è facile da gestire se lo si comprende e si hanno le capacità. Un campo sconosciuto all'Aise delle riunioni motivazionali del capo quando la frittata è fatta. Di tutto l'universo pecoreccio in uscita dai servizi segreti, abbiamo imparato che il rapporto umano non è proprio nelle loro corde. Evidentemente però, nell'accordo tra i generali Manenti e Del Sette, c'era in ballo ben altro che valeva l'azzardo del sacrificio. Forse il solito contentino per il potere politico.

Avevo capito che c'era qualcosa che non andava, per il fatto che l'uomo delle aquile non tiene il solito sermone domenicale da Giugno ormai. Speriamo che torni. Mi sono affezionata.
Chissà com'è contento il generale Del Sette.
Anche lui ormai dedito al magna magna dei think tank.



Foto Arma dei Carabinieri

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