mercoledì 7 giugno 2017

Shock&Surprise

had no indication at the Riyadh summit that the move was about to happen but on Tuesday morning Trump directly waded into the dispute by praising the Arab powers’ decisions against Qatar. Reuters

“This isn’t funny. How/why is this happening??” Otaiba responded. “On what planet can trump be a president??” Earlier emails in the same chain showed the ambassador apparently seeking Malley’s help in securing information about election results before they were public. “Do you guys receive advanced info from polls?” Otaiba wrote at 5:53 p.m. “Or does everyone see everything at same time?”Huffington

Until now, after this act of aggression to Qatar, we haven't received any justifications or motives or details on why such aggression is happening in the first place. We all met in Riyadh, and nothing was raised there. Qatar took part in a very successful conference on countering terrorism. His Highness Sheikh Tamim attended this conference and signed on to establish a centre to combat financial terrorism. So we don't understand where this is coming from. What do you think of the timing of all of this? Why now?  It came as a shock and a surprise. Al Jazeera: Did Donald Trump perhaps embolden the Saudis to take this action? Until we really know what their requests are, I cannot comment on that. Al Jazeera


Martedì mattina ci siamo svegliati con le dichiarazioni di Mattis e Tillerson che auspicavano il buon esito delle mediazioni. Poi c'è stato il famigerato tweet presidenziale che faceva il resoconto della visita a Ryiadh. Nel pomeriggio è arrivato l'appoggio dell'esercito americano a Doha assieme alle rassicurazioni della bella e nuova portavoce del dipartimento. Quando oggi è uscito il comunicato della telefonata tra Sheikh Tamim e Trump non si sapeva che pensare. Il presidente americano twitta per propaganda mentre il suo staff è alla ricerca di una strategia.
Che la crisi in arrivo fosse seria lo si era capito da diverse settimane.
La sorpresa è stata la scelta dei giorni (quelli immediatamente successivi al Ryiadh Summit) e la violenza con cui è stata sviluppata. Sauditi ed emiratini hanno studiato il piano nei minimi particolari. Hanno accennato la questione al presidente americano e al suo staff, mentre discutevano ancora dei contratti miliardari da firmare, per poi metterli spalle al muro una volta ripartiti.
Probabilmente Sua Altezza Meshal è sincero nel descrivere lo stupore che ancora alberga nella squadra di governo del Qatar. Si aspettavano una levata di scudi davanti a Trump ma evidentemente prevedevano che la cosa finisse lì. Potendo contare su un buon lavoro di analisi da parte del corpo diplomatico e dell'intelligence dislocati tra il Golfo e l'America, forse si sarebbero resi conto del ciclone in arrivo. Oggi invece gli Ambasciatori sono molto simili al modello al Otaiba. Talmente impegnati a fare i lobbisti da perdere il contatto con la realtà e rimanere stupiti quando un Trump qualsiasi arriva a fare il presidente del Paese dove vivono da quasi dieci anni.
In serata l'emiro del Kuwait ha concluso il suo giro di consultazioni.
Non sembrano esserci novità. A questo punto ci si può aspettare di tutto. Anche un attacco militare.




Foto Tamim al Thani, White House

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