Il problema, e non è mai tardi per metterci riparo, è che se nemmeno Sheikh Tamim, forte del fascino che può esercitare presso americani ed occidentali in generale e delle argomentazioni a sua disposizione, è riuscito mai a spiegare ai propri interlocutori l'impianto della politica estera del Qatar, adesso è difficile farlo attraverso degli slogan su Twitter. Anche se questo pare il modo migliore per arrivare a Trump.
Il Qatar è il classico esempio di come il denaro non faccia la felicità se non si è capaci di usarlo. Anzi porta verso la distruzione.
Tra think tank, fondazioni, organizzazioni di beneficenza, studiosi e pensatori di qualsiasi bagaglio culturale e religioso di cui si circonda Sheikh Tamim e che gli fanno anche da consiglieri, un Paese potenzialmente pronto ad essere il protagonista sulla scena mondiale oltre che medio-orientale, adesso è sull'orlo della distruzione.
Nessun commento:
Posta un commento