domenica 28 maggio 2017

Uno&Trino

Superato l’impatto iniziale come si trovò in quel ruolo “caldo” e scomodo? «Molto bene, tanto è vero che in sette anni, nel corso dei quali ci sono stati anche momenti di tensioni e contrasti interni, ho ottenuto ottimi risultati. Organizzai la polizia giudiziaria e avevo due ottimi collaboratori: il capo della Mobile Vittorio Pisani per la Polizia e il maggiore, oggi colonnello, Fabio Cagnazzo per i Carabinieri. Erano investigatori molto in gamba, non sempre osservanti delle regole, un po’ alla Serpico, ma che portavano sempre brillanti risultati. Riorganizzammo con il generale Gallitelli la struttura interna dei Carabinieri. Sono stato uno degli ultimi beneficiari dell’età pensionabile a 75 anni e quando sono andato via l’ho fatto con grande rimpianto». ilroma

«La domanda più ovvia da farsi è quella relativa ai motivi per cui una persona come Renzi Tiziano venga avvisato di essere intercettato, ma la risposta, altrettanto scontata, appare solo una, ovvero che il figlio Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, abbia messo in campo tutte le risorse disponibili per tutelare la sua famiglia e quindi anche il padre». corriere

Il colonnello Cagnazzo è un personaggio.
Meriterebbe una fiction.
Tutt'altri modi rispetto al dottor Pisani.
Il suo essere Serpico risultò al processo Potenza nel frangente in cui quasi andò all'assalto di Iorio il giorno prima della convocazione in caserma. Evidentemente sperava di indurlo all'errore spaventandolo. Sbagliò completamente i calcoli visto che la cosa venne segnalata. Anche i grandi toppano ogni tanto.
Tra Serpico e romanzieri (la nota di Scafarto pare più un romanzo) i comandanti generali devono districarsi in una selva di impegni. Forse uno solo non basta più.
Ci vorrebbe un comandante per i selfie con i ragazzini e le cerimonie, uno per gli accordi e uno che si occupi dei carabinieri.

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