mercoledì 17 maggio 2017

Idlib delights

A less costly scenario would be that HTS disappeared peacefully through a deal with Turkey and rebel factions. But that would be impeded by Jolani’s bet on the possibility of being removed from terror lists and gaining political space similar to that granted to the Taliban or Hezbollah, since he has distanced his group from al-Qaeda and shown that he is pragmatic and enjoys considerable clout on the ground. Ahmad Abazeid

Quella dell'accordo è la via da seguire.
A dispetto della campagna stampa scatenata negli ultimi giorni dal Canada al Libano, la popolazione è con Hayaat Tahrir. Bisogna portarli ad un tavolo di trattative. Rivedere la posizione sia di Julani che di HTS rispetto alla classificazione come terrorista è di fondamentale importanza. Serve a togliere anche l'alibi del terrorismo a Putin ed Assad.
Per adesso di accordo comunque non se ne parla. In ambienti vicini ai vertici di Hayaat Tahrir c'è la convinzione che a breve partirà l'offensiva.
Idlib rimane la roccaforte di Nusra ed al Qaeda oltre che di HT.
Erdogan non ne esce vivo. Non nell'immediato.
L'unico che potrebbe intervenire al solito è il Qatar. Ha investito miliardi in Turchia e a breve dovrebbero essere pienamente operativi, con circa 500-600 soldati per uno, i centri militari costituiti in Turchia e a Doha.
Però si tratta di una partnership che serve ad entrambi per proteggersi nelle rispettive aree di influenza. Quindi il Qatar potrebbe rimanere a guardare o anche unirsi in qualche maniera, assieme all'Arabia Saudita, alla battaglia per Idlib.
Tutto ciò al solito torna a favore di Assad.

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