mercoledì 24 maggio 2017

Fuorionda da Roma a Doha

In the story, which the news agency later said was fabricated, statements attributed to the emir criticise the United Arab Emirates, Bahrain and Egypt, and points to the legal and political issues that US President Donald Trump is facing in America. “No one has a right to accuse us of terrorism because they designated the Muslim Brotherhood as terrorist or refused the role of the resistance with Hezbollah and Hamas,” one quote reads. In the retracted story, quotes attributed to Tamim also stated that Qatar has good relations with Israel, and that there is no wisdom in making an enemy out of Iran. middle east eye

Di solito prima dei quarant'anni si fanno gli errori che cambiano la vita.
Dopo li si scontano.
Sheikh Tamim naviga verso i trentasette. Quasi al bivio.

Nemmeno a farlo apposta mi ero guardata la registrazione dell'intera cerimonia proprio un paio d'ore prima che scoppiasse il trambusto . Solitamente il protocollo prevede un discorso del regnante in occasione del National Day alla parata militare. Non alla chiusura dei corsi militari o alle premiazioni.
E infatti Sua Altezza dopo l'assegnazione dei riconoscimenti è andato tra i soldati per la foto di rito scambiando anche alcune battute. E' possibile che abbia fatto qualche accenno a quelli che da sempre sono dei suoi cavalli di battaglia e che dopo essere salito al trono sono diventati una specie di ossessione.
Le questioni energetiche impongono al Qatar una condotta di buon senso nei confronti dell'Iran. Quella è stata la logica della mediazione per l'accordo delle quattro città in Siria. Il dilemma è la risposta ad una eventuale chiamata saudita. Più temuta dai turchi, che hanno una base a Doha, che dagli stessi arabi del Golfo per il momento. Difficile comunque che l'emiro sostenga gli Hezbollah. Israele ha buoni rapporti sotto banco con  tutti gli arabi del Golfo. E che questi ultimi facciano a gara per isolare il Qatar non è un mistero.
Se ha detto quelle cose, e in maniera esplicita, ha effettivamente commesso una leggerezza imperdonabile. In più si tratta di un'uscita che rafforza la convinzione, fatta circolare dalle testate egiziane ovviamente, che lo vogliano destituire adducendo problemi di salute mentale presso gli interlocutori occidentali.
Ma ciò che conta veramente è che quelle frasi sono state rese pubbliche.
Come e da chi, è il punto che getta una forte ombra di dubbio sul potere esercitato in concreto dal giovane emiro.
Qatar e Oman attualmente sono nel mirino di sauditi ed emiratini . Non si comprende però cosa vorrebbero farne. Un vecchio sogno di Mohammed bin Zayed, che eventualmente dovrà fare i conti con il popolo omanita profondamente legato alla casa reale e non solo al Sultano, è quello di annettere l'Oman. Sul Qatar si potrebbe raggiungere un accordo con l'emiro padre o altre branche della famiglia. Staremo a vedere.
Sarebbe un peccato comunque perdere Tamim. Lo splendore dell'era dei padri fondatori del Golfo è ormai calore di fiamma lontana. C'è bisogno di giovani come lui e Mohammed bin Salman per entrare finalmente in una nuova fase. Però entrambi hanno bisogno di una guida e di portare pazienza.

In sintesi volevo dire che Flavio Insinna ha decisamente ragione a criticare certe scelte editoriali. In un programma così poco elaborato e popolare, alla fine la brutta figura la fa il presentatore. Però forse si è montato la testa.


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