domenica 16 aprile 2017

Animali alla bisogna

Circulation of Trump's statement, and imitating the absurdities of the Jews and Christians! 
The animal for them is not something that is humiliated or insulted. Rather they give more rights to animals than to a human..! The westerners love all the animals and make them sleep with them in the bedrooms. And many of them have intimate relationships. Even pigs are loved and eaten by Trump. So Trump's description of Bashar as an animal is not a defamation, but perhaps a preparation for the world to embrace him and to live with him intimately! Having animal characteristics is common for both Trump and Bashar. They are brothers in their animal life. They may differ and fight each other like donkeys or pigs. :pushpin: Therefore, promoting these kinds of words and circulating them among common people, and the mobs taking part in sharing them, is not a matter that is surprising. But for it to be propagated and spread by the religious clerics, writers and intellectuals, by following Trump blindly, is exactly what stupidity and foolishness is. :dart: The (true) religious cleric propagates the Shar'ia terms and names, and makes people to get used to them. They do not promote or cheer for the statements of the leaders of Kufr. Say: Bashar is a Kaafir Taghut who is fighting the Muslims. And Trump is a Kaafir Taghut who is fighting the Muslims.
Sheikh Abu Mohammed Al Maqdisi

Lo scorso Gennaio Sheikh Abu Abdullah al Shami, tra i giuristi più autorevoli del tribunale di Ayaat Tahrir Sham, scrisse una lettera di venti pagine a Sheikh al Maqdisi per dirgli in buona sostanza che se veramente voleva dare un contributo alla guerra di liberazione da Assad, allora doveva fare le valigie e trasferirsi in Siria. Altrimenti era meglio che se ne stesse zitto.
Dopo settimane di attesa al Maqdisi si limitò a dire che lui la lettera non l'aveva nemmeno ricevuta ufficialmente e gettò delle ombre funeste sulla vera storia della separazione tra Jabhat Fateh Sham e al Qaeda. E quando lo stesso al Maqdisi auspicò la formazione di un gruppo con caratteristiche simili a quelle dei talebani, Sheikh Abu Mariya al Qahtani, anche lui grande giurista ma poco avvezzo alle raffinatezze, partì a testa bassa con una serie di tweet al veleno.
Queste storie potranno fare sorridere gli osservatori occidentali ma anche una sola frase, detta con il tono giusto da un personaggio autorevole come Sheikh al Maqdisi, può fare perdere mille combattenti in poche ore. E con loro vanno via armi e finanziamenti.
Internet come sempre svolge il ruolo di amplificatore.

Sheikh Al Maqdisi possiede una straordinaria capacità di lettura degli eventi che porge sapientemente all’attenzione dell’interlocutore di riferimento. Per questo motivo è una pedina fondamentale nelle mani dell’intelligence giordana che ha il compito di tenere fuori dal proprio territorio qualsiasi rigurgito eversivo in grado di danneggiare governo e nazione.
E’ un dato di fatto che la gentilezza e il rispetto propri della cultura occidentale spesso si trasformano in eccessi. Se da un lato ad esempio la pet therapy è da considerare un successo in campo medico, non si può fare a meno di rilevare che l’importanza assunta dall’affetto di un animale per un bambino o una persona anziana è un sintomo grave del fallimento delle nostre società.
Sheikh Al Maqdisi però nel suo ragionamento è andato oltre, sottolineando come la doppiezza degli standard occidentali si riflette anche nel linguaggio. E al linguaggio bisogna fare attenzione se a parlare è un presidente americano che ultimamente pare essere preso da una tanto strana quanto interessata smania per la causa siriana. L'accezione del termine animale varia a seconda della necessità del momento.
Le parole del sapiente giordano come sempre tendono a creare quel giusto livello di indignazione nei confronti di un alleato potente e fedele della casa reale in modo però che la tensione che ne deriva non sconfini in atti di terrorismo interno. E al tempo stesso il suo messaggio giunge forte e chiaro in Siria.

Quella di farsi affiancare da un'autorità religiosa, meglio se un dissidente rabbonito, è la strategia preferita dai regimi africani e arabi. L'alternativa al nazionalismo sufi adottato da Kadyrov. In larga parte funziona quando si vuole veicolare il malcontento.
Il segreto del suo successo però sta nel fatto che tiene conto del sentimento popolare e delle diversità che lo compongono. L'errore compiuto dal nostro ministero dell'interno è quello di averlo preso a modello senza adattarlo alla realtà italiana. Si parla molto genericamente di patti e dialogo con un Islam che nemmeno si conosce . Ciò non può che aumentare il malumore piuttosto che sopirlo o veicolarlo.

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