domenica 5 marzo 2017

Cose di Lunigiana

«Auspico che per un carabiniere esistano e siano garantiti gli stessi diritti di ogni altro cittadino, senza trattamenti differenti» Tenente Colonnello Liberatori  4 Marzo 2017
Foto, Testo il Tirreno

C'è carabiniere e carabiniere.
Attualmente sarebbe più opportuno evitare che questo caso venga ripreso dai media nazionali. Il tenente colonnello pare giovane. Imparerà a chiosare in maniera più appropriata.

A fronte di una inchiesta che sembrerebbe devastante (quattro caserme perquisite, una ventina d'indagati, sequestro di dispositivi elettronici e di verbali, perquisizioni alla ricerca di armi improprie) da quello che si intuisce dai resoconti dei media locali, alla fine la vicenda giudiziaria dovrebbe risultare nella media. La procura non avrebbe intenzione di contestare l'associazione a delinquere e i referti medici confermerebbero la versione dei carabinieri. Colpi autoinferti e non lesioni o violenza sessuale subite.
Sabato è stato fatto il punto della situazione in procura nel corso di un vertice al quale ha partecipato anche il generale Saltalamacchia.
Però la ritrosia del procuratore, che si è rifiutato di rivelare come è iniziata l'indagine, lascia pensare che ci fossero basi concrete per credere che ci siano effettivamente stati degli abusi. Non parrebbe essere la solita segnalazione di uno spacciatore o di qualche prostituta fatta apposta per incastrare gli operatori delle forze dell'ordine. Magari si è trattato di qualche collega o di un de relato al quale corrispondono riscontri concreti.
Essendo stati gli stessi carabinieri ad effettuare controlli e pedinamenti, l'indagine dovrebbe essere blindata. La formulazione delle accuse dipenderà da quanto trovato nel corso delle perquisizioni più che dagli interrogatori incrociati. Bisogna accertare prima se c'è stato il falso.
Se i vertici delle forze dell'ordine incoraggiassero i propri uomini (e donne) a segnalare episodi o tendenze ed avviassero indagini interne, forse non si arriverebbe a vicende simili. Ma l'orientamento da parte di generali e  colonnelli sembra essere sempre quello di chiudere un occhio, finchè non arriva il report di Amnesty che da noi non ha comunque alcun effetto, se non quello di provocare la reazione sdegnata di capo della polizia e ministro.

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