domenica 12 marzo 2017

A message to Iran and its militias

Come promesso da Abu Muhammad Al Julani gli attacchi sferrati da Hayat Tahrir al Sham si sono susseguiti con tattiche diverse e in diverse aree del Paese. Da Homs a Daraa continuano ad alternarsi azioni di guerra aperta e attacchi suicidi. Anche sul fronte della comunicazione la formazione ribelle è molto attiva. La rivendicazione degli attacchi gemelli di Damasco è arrivata all'indomani del comunicato dell'Ambasciata americana in Siria nel quale, oltre a ribadire che la designazione nella lista dei terroristi rimane a dispetto del cambio di nome, è stata data una sorta di benedizione ad Ahrar al Sham indicato come vero movimento rivoluzionario.
Nel comunicato odierno Ayat Tahrir invece ha tenuto a sottolineare come siano state colpite le milizie sciite che combattono per Assad, oltre ovviamente a numerosi elementi dell'esercito siriano, e come questo sia stato fatto in nome della rivoluzione e del ruolo che esse hanno in Iraq. La versione ufficiale fornita dal regime è che sono stati colpiti gruppi di pellegrini iracheni. Di solito questi vengono usati come copertura dai miliziani. Risultano esserci stati danni collaterali costituiti da donne e bambini. Ma nemmeno Sheikh Al Zawahiri avrebbe potuto mai approvare un'azione che avesse come obiettivo principale i civili. La sua posizione ferma su questo punto è stata al centro di controversie sin dai tempi di Al Zarqawi. Le perdite registrate dal regime evidenziano di nuovo come esso sia vulnerabile. Il successo di queste azioni potrebbe convincere Ahrar e Free Syrian Army ad una collaborazione più intensa con Ayat Tahrir fino ad abbandonare completamente in futuro il fronte turco-americano.

Update

E' appena uscito un comunicato anche in Inglese (quello di Ratney ieri era disponibile solo nella versione araba) che risponde alle varie accuse lanciate dall'inviato americano in Siria.
Sottolinea in maniera forte l'ipocrisia dell'intervento militare americano in Siria e quanto esso sia contro gli interessi del popolo siriano. Se confrontato con l'intervista rilasciata ieri dal portavoce di Ahrar, risulta netta la chiarezza degli obiettivi e la determinazione nel perseguirli.

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